Maroni lancia allarme sicurezza: “Cellule terroriste pronte a colpire”

di Redazione

Roberto MaroniMILANO. “Pensiamo che ci possano essere cellule in Italia che si formano, finanziano e addestrano per fare attentati da noi”. Lo afferma il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

Dopo l’attentato alla caserma dell’esercito aMilano, per il titolare del Viminale “il quadro in Italia è cambiato. C’è un’evoluzione che mi preoccupa e della quale ieri ho parlato al G6 di Londra”.

E’ ipotizzabile, dunque,un possibile cambio di strategia delle cellule terroristiche in Italia. Fino all’attentato di Milano, ha sostenuto Maroni, “in Italia le cellule raccoglievano fondi e facevano reclutamento per azioni da compiere all’estero. Ora non siamo ancora al fenomeno dell’homegrown terrorist, come in Gran Bretagna e in Spagna, ma ci siamo molto vicini”.

E qui si innesca un tema caro alla Lega, ovvero la battaglia contro la cittadinanza “facile” per gli extracomunitari. Maroni sottolinea che, se fosse stata giá in vigore la legge sulla cittadinanza che riduce i tempi per l’ottenimento da dieci a cinque anni, l’attentatore libico “sarebbe stato un cittadino italiano”. Ma la preoccupazione vera è un’altra, ovvero il livello di organizzazione delle cellule e i loro collegamenti all’estero: “Siamo molto preoccupati. Non c’è Al Qaeda in Italia, ma cellule che vi fanno riferimento e in qualche modo hanno ottenuto l’autorizzazione da Al Qaeda. È un fenomeno che stiamo ancora investigando”.

In virtù di questo allarme vi è quindi l’esigenza di più fondi per la sicurezza. A tal proposito, il ministro ha incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che gli ha assicurato totale impegno per maggiori risorse da destinare alla forze dell’ordine. Un impegno, quello del premier, che Maroni dice di non sapere se sia frutto delle sue dichiarazioni dell’altro giorno, quando dichiarò di essere pronto avotare con l’opposizione, “ma se è cosìben venga” sostiene il ministro.

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