Fiat, Scajola: “Sarebbe folle far morire Termini Imerese”

di Redazione

Claudio ScajolaROMA.In merito alle discussioni relative allo stabilimento di Termini Imerese di Fiat, il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ritiene che “sarebbe folle far morire un polo industriale come Termini Imerese”.

Questo perché sullo stabilimento”nel tempo sono stati fatti investimenti importanti e dove tutti mi dicono che la qualità del lavoro è molto buona”. “Noi chiediamo a Fiat che venga aumentata la produzione industriale in Italia, dove immatricoliamo più auto di quante ne produciamo”, ha spiegato Scajola, aggiungendo però che “Fiat ritiene che 6 stabilimenti siano troppi e che Termini Imerese ha difficoltà oggettive: è troppo costoso produrre”. Il ministro ha ribadito che “tutto il settore dell’auto deve essere ristrutturato profondamente, ma questo non significa che in Spagna si possa produrre quasi il doppio delle auto che si producono in Italia”.

Per il primo dicembre è previstoun incontro con l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, dopo il quale, annuncia Scajola, “ci sarà un incontro con il presidente del Consiglio e con le parti sociali per esaminare il piano Fiat. Ci stiamo preparando con un insieme di dati comparati con altri paesi, anche sul costo dell’auto”.

Il ministro ha poi sottolineato che gli incentivi all’auto per l’anno prossimo saranno inferiori perché ci sarà un rientro graduale per non distorcere il mercato. Il sistema di agevolazioni sarà però esteso ad altri settori industriali in crisi: “Ritengo possano essere inferiori all’anno scorso, gradualmente a rientrare – ha affermatoScajola – per non distorcere il mercato. Riteniamo possano essere interessati a questo sistema anche altri settori industriali in crisi come il mobile o gli elettrodomestici”. “In Italia, nel 2009, gli incentivi sono serviti a chiudere con una diminuzione delle immatricolazioni del 3% mentre a febbraio, marzo eravamo a -35%. Si profilava un disastro”. “Le agevolazioni all’auto in Italia – ha aggiunto il ministro – sono state mirate a una diminuzione dei consumi e delle emissioni, ad un miglioramento dell’efficienza ed hanno dato un risultato migliore di altri paesi europei. La quota Fiat è aumentata sia in Italia sia in Europa”. Tuttavia, ha spiegato il ministro, l’Italia deve necessariamente muoversi in linea con le decisioni europee: “Non possiamo muoverci – ha detto – diversamente da altri paesi europei. Se in Ue si ritiene che l’auto è fuori dalla crisi allora anche noi ci fermeremo. Se decidessero di continuare ad incentivare l’auto, faremo altrettanto altrimenti faremmo un danno irreversibile”.

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