Caso Cucchi, un testimone: “Stefano è stato picchiato”

di Angela Oliva

Stefano CucchiROMA. La lite sarebbe scoppiata per motivi inutili e a quel punto Stefano Cucchi sarebbe stato violentemente picchiato.

Questo è il succo della dichiarazione di un testimone oculareche avreb­be raccontato a chi indaga di aver sentito rumori e aver vi­sto, parzialmente, Cucchi ag­gredito in cella dopo che il ragazzo aveva chiesto di andare in ba­gno. Il 31enne romanosarebbe morto dopo una settimana di carcere a causa della denutrizione, della disidratazione e devastato da fratture e altri traumi. Ma le sue ferite, secondo i rilevi svolti dalla Procura di Roma, sarebbero compatibili sia con una caduta accidentale che con delle percosse. L’attenzione dei pm si concentra anche su qualche detenuto con cui Cucchi avrebbe potuto avere un battibecco.

Intanto, nel registro degli indagati sono state iscritte sei persone, tra cui due albanesi, un moldavo e tre agenti della Polizia Penitenziaria, fra i quali un ispettore. I tre stranieri sono i pregiudicati che divisero con la vittima una delle camere di sicurezza del Tribunale prima e dopo il processo e gli altri sono le guardie carcerarie che sorvegliavano le celle. Ma potrebbero esserci altri avvisi di garanzia soprattutto nell’ambito dell’ospedale “Sandro Pertini” dove il giovane romano è stato ricoverato ed è rimasto tre giorni e tre notti senza cibo né acqua.

Proprio per far luce su questa situazione i legali della famiglia Cucchi Dario Piccioni e Fabio Anselmo hanno chiesto la riesumazione del cadavere perché una Tac ai resti del cranio potrebbe aiutare a capire cosa accadde a Stefano prima di morire.

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