4 novembre, Napolitano: “Dobbiamo sostenere i nostri militari”

di Angela Oliva

Giorgio Napolitano alla tomba del Milite IgnotoROMA. Migliaia di persone si sono riunite all’altare della Patria per partecipare alla celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate.

L’alzabandiera ha sancito l’inizio ufficiale della cerimonia che poi è stata salutata anche dal passaggio delle Frecce Tricolori. Giunto in piazza Venezia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo gli onori militari ha deposto, sulle note del “silenzio”, una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto e si è soffermato in raccoglimento per alcuni minuti.

Nel suo intervento il Capo dello Stato ha invocato il supporto per i militari all’estero: “Dobbiamo corrispondere alla fiducia che da tutte le parti interessate è stata riposta nell’Italia e nei militari italiani. Non possiamo rinunciare al capitale di prestigio che grazie alle prove date con la partecipazione alle missioni peacekeeping abbiamo accumulato sulla scena internazionale. Siamo tutti ben consapevoli – ha sottolineato – che l’impegno militare italiano nelle missioni internazionali è di capitale importanza per il futuro del Paese e della comunità internazionale e dobbiamo perciò far sì che a questo impegno non venga mai a mancare il pieno supporto dei cittadini e dello Stato. Nel contesto pur profondamente mutato del XXI secolo, questi restano valori fondamentali che dobbiamo continuare a tutelare ed a consolidare. Oggi ricorre il 91° anniversario della vittoria nella Grande Guerra e con essa si celebrano il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.

Questa nostra società – ha continuato Napolitano – sarà in grado di affrontare e vincere le grandi sfide dell’umanità se gli Stati sapranno trovare la necessaria unitarietà di intenti e costruire insieme un sempre più

rappresentativo sistema di istituzioni internazionali ed un’efficace struttura di sicurezza. Tale struttura

– ha concluso Napolitano – dovrà avere la capacità, da un lato, di intervenire nelle situazioni di crisi e di instabilità prima che queste degenerino in conflitto e, dall’altro, di contrastare le grandi minacce eversive transnazionali, dal terrorismo alla criminalità organizzata. Questi sono i compiti primari delle Forze Armate dei Paesi avanzati e di quelle italiane in particolare”.

Alla celebrazione erano presenti anche il presidente del Senato Renato Schifani, della Camera Gianfranco Fini ed il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al quale il Capo dello Stato ha stretto la mano. Un segnale importante dopo il botta e risposta tra il premier Berlusconi ed il presidente Napolitano in seguito alla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte costituzionale.

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