Chiusura Corso Giannone, Udc: “Ci vuole altro per risolvere inquinamento”

di Redazione

Corso GiannoneCASERTA. “Ai proprietari degli esercizi commerciali di corso Pietro Giannone toccherà inscenare una vera e propria danza della pioggia”.

Lo afferma il coordinamento giovanile dell’Udc Caserta. Da martedì 25 novembre, infatti, l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere al traffico la storica via casertana. Motivo? Livello di PM 10 nell’aria troppo elevato e tasso d’inquinamento alle stelle. La strada verrà riaperta solo quando i livelli di PM 10 avranno fatto registrare un significativo decremento e, come tutti sanno, è proprio l’acqua che cade dalle nuvole a rendere l’atmosfera più pulita. I commercianti protestano ma l’emergenza ecologica esiste; soprattutto in una zona dove si trovano scuole materne, elementari ed istituti superiori e, a respirare i gas tossici, sono i più giovani. “Ma per salvaguardare i polmoni di casertani e campani – sostengono i giovani dello scudocrociato – non basta di certo chiudere qualche strada. Da diversi anni, infatti, sono gli incendi abusivi di materiali tossici a fare delle province di Caserta e Napoli le più inquinate d’Italia. Dunque, se i vari comuni (quelli di Caserta e Napoli in primis) vogliono dimostrarsi seriamente e concretamente preoccupati della salute dei cittadini, dovrebbero curarsi soprattutto di evitare le decine di roghi cancerogeni (che liberano nell’atmosfera enormi quantità di PM10 che sono avvistabili giornalmente in oltre 40 comuni tra la provincia di Terra di Lavoro e quella partenopea. Nella nostra regione è infatti in atto una vera e propria epidemia tumorale ma, a quanto sembra, i vari assessori, credono di poter risolvere il dramma ecologico che vive la Regione Campania chiudendo qualche strada”.

“Come quasi sempre accade – dichiara Gaetano Riccardelli, vicecoordinatore regionale dei Giovani Udc campani – si dribblano le reali soluzioni ai problemi e si procede a rattoppi di fortuna quando, invece, avremmo bisogno di un ‘vestito’ totalmente nuovo e di una politica di programmazione a lungo termine”. “Non vogliamo solo contestare la chiusura straordinaria del Corso sicuramente giusta e motivata per consentire l’abbassamento del PM10, – gli fa eco Giovanni Tremante, presidente cittadino del Comitato Giovanile – però non possiamo prescindere da una politica amministrativa finalizzata ad un tentativo di risoluzione definitivo della problematica. Chiudere la strada senza porre in essere un potenziamento del servizio di trasporto pubblico ed una adeguata soluzione, si rischia soltanto di spostare l’inquinamento in altre zone”.

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