Inchiesta Cosentino, Coronella querela il pentito Vassallo

di Redazione

Gennaro CoronellaCASAL DI PRINCIPE. Il senatore del Pdl e vice coordinatore casertano del partito, Gennaro Coronella, ha presentato querela nei confronti del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo in riferimento alle sue dichiarazioni rilasciate nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge il sottosegretario Nicola Cosentino.

Coronella, anch’egli, come Cosentino, originario di Casal di Principe, e tirato in ballo dai pentiti assieme agli altri parlamentari pidiellini Italo Bocchino, anch’egli nativo della zona aversana (è originario di Frignano), e Mario Landolfi di Mondragone, respinge “con fermezza tali affermazioni, che è poco definire false, fantasiose e tendenziose”.

Nell’esposto querela il senatore spiega: “Non conosco né direttamente né indirettamente il Vassallo, né il sottoscritto ha avuto mai rapporti diretti o indiretti e di qualsiasi genere o natura con Raffaele Bidognetti (figlio del boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, ndr) o con altri esponenti della malavita organizzata avendoli sempre combattuti a viso aperto. La mia esperienza politica, sin dall’inizio, è stata ispirata dalla passione verso i valori della Patria, della giustizia sociale e dell’ordine pubblico”.

In particolare il parlamentare del Pdl, che in passato ha ricoperto l’incarico di vicepresidente della Provincia di Caserta e di consigliere regionale della Campania, ha evidenziato come “l’onestà e lo spirito di servizio verso la Comunità sono stati e sono la bussola del mio impegno personale, civico e politico e mai, dico mai, mi è stato contestato alcun comportamento illecito o scorretto”. In questo senso Coronella ha ribadito che “da politico ho sempre profuso e profonderò il massimo impegno per liberare il mio territorio da una presenza criminale spietata e senza scrupoli che opprime il tessuto economico e sociale”.

Tra le tante iniziative promosse Coronella ha in particolare ricordato la richiesta, avanzata nella scorsa Legislatura con un atto di sindacato ispettivo, di “localizzare a Casal di Principe, proprio nella terra di Gomorra, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata, la Scuola Superiore della Magistratura istituita con la legge 25/07/2005 n. 150. Richiesta che è stata riproposta in questa legislatura e per la quale attendo ancora risposta”.

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