Sanità, analisi a pagamento: protesta del Codacons

di Redazione

 CASERTA. Da ierimattina, prima con la fisioterapia, e dal 19 novembre con la Riabilitazione sarà tolta a tutti i cittadini della provincia di Caserta l’assistenza sanitaria convenzionata.

Nelle prossime settimane si costringeranno gli utenti, o meglio i malati, a pagare anche le più banali analisi del sangue. Stessa regola varrà per gli esami diagnostici di particolare importanza. Unica soluzione, per i malati non facoltosi, sarà quella di rivolgersi agli ospedali pubblici, con la ben nota conseguenza di essere inseriti, come dei numeri, nelle interminabili liste di attesa. E’ la conseguenza della delibera numero 1273 del 16 luglio scorso, per il piano di rientro della spesa pubblica che esclude dai Lea le prestazioni di medicina fisica e riabilitativa, che, in sostanza, fino a data da destinarsi, non saranno più a carico del sistema sanitario regionale. Si tratta, più in generale, del grosso taglio alle spese previsto dalla Regione Campania con ulteriore delibera. Il tutto, secondo il Codacons di Caserta, a danni della fascia più debole della popolazione residente, cioè dei malati.

“Un provvedimento ingiusto ed anticostituzionale perché in gioco c’è la vita della persone. – afferma il presidente della Codacons Caserta, Maurizio Gallicola – Un provvedimento che segue una serie di ulteriori delibere di giunta già impugnate dinanzi al Tar Campania”. Duro il commento della Codacons, ed è ancora Gallicola a sottolineare che da questo momento comincia l’ulteriore battaglia in favore dei diritti umani: “Ci batteremo affinché siano garantiti almeno i servizi indispensabili agli utenti dell’intera provincia. In gioco c’è la vita delle persone e non si può trattare un malato come un semplice foglio di carta che si posa per mesi su una scrivania. Per salvare una vita ed assicurare i controlli medici urgenti a quanti ne hanno bisogno, non esiteremo a chiedere l’intervento della magistratura”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico