Influenza A, perché medici e pediatri non vogliono vaccinare?

di Redazione

 AVERSA. Quali sono i motivi che inducono il 20% dei medici di famiglia che operano ad Aversa ed il 50% e passa dei pediatri a non aderire alla campagna vaccinale anti AH1N1?

Potrebbe essere una delle domande di questa battaglia contro la pandemia influenzale 2009. Al momento circa 800mila casi registrati in tutta Italia, ad ieri alle ore 17, secondo i dati del Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali 26 decessi, di cui 10 nella sola Campania (sono 6394 in tutto il mondo), al 1 novembre 41mila i vaccinati in Italia, ma la cifra dovrebbe crescere esponenzialmente nelle prossime ore visto che bene o male il vaccino sta raggiungendo tutte le sedi periferiche territoriali. Resta il ‘No’ di molti medici e pediatri convenzionati, che hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale proposta dal Ministero. Le Asl, quindi, in molte zone d’Italia si sono rimboccate le maniche e stanno facendo da sole. I medici e pediatri in alcuni casi, Veneto e Lombardia su tutti, recriminano un mancato accordo con le regioni, ovvero che le regioni non vogliono “scucire” nemmeno centesimo in più per l’attività vaccinale. Qualche regione, in realtà, l’accordo lo ha fatto, come la Toscana, in Campania invece non se ne parla proprio. Ecco che viene svelato probabilmente un altro aspetto di una vicenda alquanto strana. E’ probabile che dietro alla mancata adesione alla campagna vaccinale vi sia la motivazione molto pratica che aderire alla stessa significhi non beccare un solo euro in più per quello che già si fa.

Fiorenzo Corti, tra i responsabili sindacali nazionali dei medici, afferma: “Non vaccinare non è solo una questione di volontà, molte volte i medici non possono in questo periodo, abbiamo un sovraccarico di lavoro, per un problema che suscita un allarme in una certa misura ingiustificato, fare più visite, rassicurare per telefono i pazienti…, corriamo da una parte all’altra”. Dove finisce la motivazione “pratica” comincia poi la motivazione “pura”: alcuni medici e pediatri non vogliono vaccinare perché temono nella bontà stessa della vaccinazione ed anche se la professoressa Triassi, igienista dell’Università di Napoli, in tv, su Rai3, sostiene che tutti i vaccini contengono il famigerato adiuvante dello squalene, pare proprio che ciò non sia vero, visto che qualcuno dei vaccini anti AH1N1, così come recitano i foglietti illustrativi dei prodotti in commercio, hanno adiuvanti diversi dallo stesso squalene.

Di certo, ad oggi, i vaccinati ad Aversa si contano in pochissime decine, mentre l’influenza ha già messo a letto centinaia e centinaia di persone, alcune scuole si stanno svuotando, ma l’ordine del Ministero dell’Istruzione, riportato dal direttore Bottino alle scuole casertane in una riunione di qualche giorno fa tenuta a Caserta, è quello di non chiudere, bisogna restare aperti ad ogni costo.

Nel frattempo, ai Distretti dell’Asl di Caserta vengono forniti elenchi sui quali riportare i nominativi di chi si è vaccinato, modulistica che quotidianamente deve essere rimessa alla centrale operativa aziendale. Aspetti talvolta esilaranti, grotteschi e “da caserma” di un’influenza che sempre di più assume forme a dir poco inquietanti.

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