“Cercasi” stalli di sosta di via Raffaello

di Antonio Arduino

 AVERSA. Stalli di sosta, c’è chi non li vuole e chi li chiede ma non riesce ad ottenerne nemmeno pagando i relativi tributi. E’ il caso di Franco.

Titolare di un esercizio commerciale che ha necessità di essere rifornito di materie prime, come tanti suoi colleghi ha chiesto di poter ottenere uno stallo di sosta per il carico e scarico antistante il proprio negozio. Come accade per gli esercizi commerciali del genere, lo stallo di sosta verrebbe usato solo per alcune ore della giornata lavorativa e non sarebbe gratuito. In più la strada in cui dovrebbe essere tracciato, via Raffaello, è tra le più larghe della città, forse la più larga di tutte. Cosicché non vi dovrebbero essere problemi a tracciarla”. Questo in teoria. “In pratica – dice Franco – la mia domanda di concessione dello stallo di sosta è stata respinta”. “Sembra – continua – che concedendomi uno stallo di sosta per carico e scarico se ne sarebbe tolto uno al centro di fisioterapia qui accanto che ne ha ben cinque riservati ai disabili che frequentano la struttura per effettuare terapia”.

“Secondo me è una scusa ma non regge. Perché – aggiunge Franco – lo stallo che andrebbe teoricamente perduto per il centro sanitario si potrebbe recuperare facilmente in un altro punto della strada. Ad esempio dove c’è il circolo sociale”. Probabilmente ha ragione, perché in via Raffaello di spazio ce n’è da entrambi i lati. Tanto è vero che su entrambi i lati sono presenti le strisce blu, cosicché non sarebbe difficile far avanzare di un posto lo stallo per disabili disegnato esattamente dove dovrebbe essere collocato lo spazio per il carico e scarico merce chiesto da Franco. Certo si perderebbe un posto auto a pagamento, ma il mancato guadagno verrebbe in parte compensato dal tributo che pagherebbe il commerciante per disporre di uno stallo giallo da lavoro. “Di fatto però – osserva il commerciante – non mi è stato concesso e questo crea problemi alla mia attività. Ma ripresenterò la domanda esponendo queste considerazioni”. “Spero – conclude – di avere una sorte migliore”.

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