Pizzo ai cantieri, in manette cinque esponenti del clan dei casalesi

di Redazione

 SUCCIVO.La Dia di Napoli ha eseguito una vasta operazione, coordinata dalla Dda, contro una fazione del clan dei casalesi operante tra Cesa, Succivo, Orta di Atella e Frattamaggiore.

Finora sono cinque le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Kaimano”, a cui hanno preso parte anche gli agenti della Squadra Mobile di Caserta e del commissariato di Frattamaggiore. Tra queste c’è Antonio Cristofaro, 26 anni, alias “Tonino ‘e Cesa”, nativo di Cesa e residente a Orta di Atella, salito già agli onori delle cronache per il coccodrillo sequestratogli il mese scorso, che teneva sulla terrazza di casa e con il quale intimidiva gli imprenditori per ottenenere il pizzo. Allora fu solo denunciato per possesso illegale di animali. Cristofaro è nipote di un boss ucciso un anno e mezzo fa, a Cesa,nella faida tra i clan Caterino e Mazzara.

Gli altri arrestati sono: Michele Cristofaro, 29 anni; Giuseppe Ferriero, 31 anni, di Cesa e residente a Frattaminore; Pasquale Landolfo, 27 anni di Frattaminore; e Domenico Migliaccio, 30 anni, di Frattaminore.

Secondo le indagini, almeno cinque cantieri di opere edili e un valore di 10 milioni di euro sono stati ‘fermati’ dal clan.Contestualmente agli arresti, gli uomini del capocentro Maurizio Vallone, hanno eseguito sequestri di beni riconducibili al gruppo.

In particolare, il gruppo avrebbe agito a danno di un imprenditore che lavorava ad Orta di Atella e Cesa, chiedendogli ingenti somme di denaro. Altri imprenditori, inoltre, secondo gli inquirenti sarebbero stati costretti a chiudere le proprie attività per non sottostare alle sempre più pressanti richieste del clan.

Cristofaro,evidenziano gli investigatori, ha potuto espandere la propria attività estorsiva dato che imprenditori edilizi stanno realizzando numerose costruzioni destinate a opifici e civili abitazioni, effettuando investimenti di una certa rilevanza. L’arrestato ha trovato terreno fertile anche per il vuoto di potere venutosi a creare per lo smantellamento da parte delle forze dell’ordine di clan egemoni sul territorio e in particolare dopo l’arresto degli esponenti del clan Caterino-Ferriero e di quello di Nicola Mazzara, compiuti a seguito di provvedimenti della della Dda nei mesi scorsi.

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