La Repubblica scrive: “Di Santo, il sindaco filantropo”

di Redazione

Eugenio Di SantoLa decisione del sindaco di Sant’Arpino, Eugenio Di Santo, di devolvere il suo stipendio da sindaco in beneficenza ha raccolto consensi in tutto l’agro atellano, richiamando l’attenzione dei mass media.

Tra questi anche il quotidiano La Repubblica, che nell’edizione napoletana ha dedicato un articolo al giovane primo cittadino santarpinese, tra l’altro uno dei papabili candidati alle prossime elezioni provinciali in programma nella primavera 2010.

Di Santo: “Il Sindaco filantropo”

Il sindaco rinuncia allo stipendio e lo devolve in beneficenza. Succede a Sant’Arpino, comune di 14mila abitanti in provincia di Caserta. Eugenio Di Santo, politico indipendente, si candida alle elezioni amministrative nel maggio 2008. In campagna elettorale promette di regalare l’indennità di carica ai poveri in caso di vittoria. La proposta alletta la cittadinanza, che sfida di santo a mantenere la promessa. Ottenuta la poltrona con cinquemila voti, nel mese di luglio il politico annuncia con delibera della giunta di rinunciare allo stipendio “per scopi umanitari e benefici”.

“Noi cittadini pensavamo fosse una promessa da marinaio – dice Guido Ciuci, ragioniere – con grande gioia abbiamo dovuto ricrederci. I grandi della politica nazionale, con i loro stipendi di gran lunga più alti, dovrebbero seguire l’esempio del sindaco di una piccola realtà”.

A beneficiare dell’indennità comunale – oltre duemila euro mensili – sono due onlus del paese: 1800 euro all’associazione ‘Padre Pasquale Ziello’, quattrocento a ‘Nostra Signora di Fatima’. A conti fatti in cinque anni di mandato Di Santo regalerà circa 120mila euro ai poveri. “E’ un gesto nobile, che nessuno aveva mai fatto prima. – commenta Antonio Lupoli, presidente della onlus Ziello – Con i soldi dell’indennità assistiamo le famiglie colpite dalla crisi, procurandogli cibo e vestiti. Speriamo inoltre di poter regalare una struttura per anziani e indigenti”.

Di Santo è anche “il sindaco dell’antispreco”. Appena insediato ha infatti soppresso alcuni “lussi” della precedente amministrazione: niente più autista e macchina per il primo cittadino, tolti anche i cellulari di servizio ai dipendenti del comune, ridotte le spese superflue. “E’ una scelta partita dal cuore – spiega il sindaco, quarantenne, imprenditore – per aiutare concretamente la gente e finanziare le attività sociali. Ci sono oltre mille disoccupati nel nostro comune – continua – famiglie che non arrivano a fine mese. Qualcuno deve pure aiutarli”.

Di Santo prevede infatti di risparmiare circa 150mila euro annui durante la sua gestione. Parte dei soldi ricavati dai tagli sono già serviti a recuperare un campo sportivo abbandonato, rivalutare il centro storico e realizzare un ecocentro per lo smaltimento rifiuti. “Abbiamo trasferito il mercato cittadino nel campo sportivo – ricorda Di Santo – valorizzato la biblioteca, inserito un liceo scientifico e creato un deposito per i rifiuti ingombranti. Ora progettiamo di rilanciare l’economia e diventare una città di cultura”. Il primo cittadino punta sull’edilizia e privatizzazioni per risolvere i problemi. “Vorrei indire una gara per affidare ai privati alcuni edifici cittadini – precisa Di Santo – intanto aspettiamo il piano casa dalla regione per aiutare l’edilizia. Abbiamo anche presentato un progetto per agevolare i commercianti”.

Un programma ricco di promesse. La cittadinanza fiduciosamente aspetta.

Dal quotidiano La Repubblica, edizione Napoli,
sabato 6 ottobre 2009 (di Anna Laura De Rosa)
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