CAPODRISE. È atteso domenica 4 ottobre larrivo di Domenico Zinzi a Capodrise. Lonorevole dellUdc, ultimo ospite politico della Festa dellAmicizia, arriverà al parco Gianni Rodari alle 10.30, dove si sottoporrà a unintervista pubblica.
Riserbo assoluto sui temi dellincontro, ma, a circa sei mesi dalle elezioni Provinciali, è lecito immaginare che il parlamentare di Marcianise, tra i candidati in corsa per la presidenza di corso Trieste, affronterà e, forse, districherà il nodo delle alleanze che lUdc potrà fare in vista della campagna elettorale.
Laccordo con il Popolo della Libertà, per quanto ritenuto il più probabile, incontrerebbe, infatti, lopposizione delle altre anime dellUnione di centro, capeggiate dalleuroparlamenate Ciriaco De Mita in Campania e a Caserta da Pietro Squeglia. Proprio a Capodrise, giovedì scorso, giornata inaugurale della festa organizzata dal centro studi Alcide De Gasperi, Squeglia, coordinatore dei Popolari democratici, ha chiarito quale dovrebbe essere il ruolo dei moderati in Terra di Lavoro.
Credo ha dichiarato che in una situazione politica così confusa, lUnione di centro debba rappresentare un momento di equilibrio importante. Quanto alle intese, lex deputato non ha escluso la possibilità di stringere accordi di natura amministrativa, a patto che gli stessi non condizionino il fine strategico del partito: Conservare lautonomia e rompere il sistema bipolare dominante in Italia.
E mentre i moderati aspettano Zinzi, ieri mattina, 3 ottobre, al parco Rodari sono arrivati Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania e Pasquale Giuditta, responsabile nazionale dellUdc per il Mezzogiorno. Entrambi erano i relatori di un incontro-dibattito, dal titolo «LItalia riparte a Mezzogiorno», moderato dal giornalista Marco Demarco.
Incalzati, ai limiti della provocazione, dal direttore del Corriere del Mezzogiorno, Giuditta e Lucci hanno provato a formulare un punto di vista meno scontato nellaffrontare la questione meridionale.
Un approccio che, però, non può prescindere, così come ha ricordato Demarco, dalle oggettive difficoltà della regione Campania, tra le quali, lemergenza occupazionale, il Pil in caduta libera e un benessere un livello produttivo rimasti praticamente immutato dal dopoguerra a oggi.