Subbuglio nel Pd: Rutelli lascia, Soru e Finocchiaro si dimettono

di Angela Oliva

Francesco RutelliMILANO. Francesco Rutelli ha annunciato di voler fare una scelta politica che non dipenda dal Partito Democratico.

Durante la presentazione del suo libro ‘La svolta’, l’ex leader della Margherita ha affermato: “Davanti a noi abbiamo un tragitto differente unendo persone diverse tra loro”.

Rutelli non si rispecchia più nel Pd poiché l’elezione di Pierluigi Bersani e l’ipotetica alleanza con l’Idv porterebbero il partito a ripercorrere strade passate: “Per citare il sociologo Aldo Bonomi, uniremo l’Italia operosa – ha affermato l’ex sindaco di Roma – e non l’Italia del rancore. L’Italia si sta dividendo di fronte abbiamo la Lega contraente decisivo della destra e potremo avere la nascita del partito del sud tutto interno alle fila della destra. Dall’altra avremo un centrosinistra che non avrebbe parole decisive. Questo io lo considero un dramma. Per questo occorre fare emergere risposte positive. Purtroppo il centrosinistra – sottolinea Rutelli – è imperniato sul Pd che si ritrova ad essere un partito riformista alleato alle forze dipietriste. Per questo in Italia avverrà una rottura con il funambolismo di Berlusconi che si contrappone ad una sinistra che ripercorre il passato”.

Intanto, anche i capigruppo alla Camera e al Senato Antonello Soru e Anna Finocchiaro hanno annunciato le loro dimissioni dettate dalla volontà di rinnovare la classe dirigenziale: “Sia io che Anna Finocchiaro – ha detto Soro a Radio Radicale – abbiamo deciso dalla settimana scorsa di convocare per mercoledì l’assemblea dei parlamentari del nostro gruppo, rassegnare le nostre dimissioni e attivare la procedura di rinnovo delle cariche così come si fa all’indomani di un cambiamento importante di fase politica. Personalmente aggiungo che non intendo riproporre la mia candidatura. Mi dimetto– ha aggiunto Soro – non per un contrasto politico né per un atto di straordinaria cortesia, ma semplicemente perché considero conclusa la fase politica che mi ha visto alla presidenza del gruppo e considero che il ricambio di classe dirigente fa parte della fisiologia democratica. Mi auguro che le notizie circa l’uscita di Rutelli dal Pd non siano fondate. È giusto– ha concluso – che il segretario vincente abbia la responsabilità e non ho dubbi che saprà cogliere la complessità del Partito Democratico, ma nel Pd si partecipa alle competizioni per rispettarne l’esito, non per scapparne via”.

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