Scudo fiscale, Napolitano firma. Di Pietro: “Atto di viltà”

di Redazione

Giorgio Napolitano ROMA. Il presidente Giorgio Napolitano ha firmato il decreto correttivo al dl anticrisi che contiene la misura dello scudo fiscale.

Ilprovvedimento è stato quindi promulgato al rientro al Quirinale dopo la sua visita di tre giorni in Basilicata. Proprio in quest’ultima occasione, Napolitano aveva affrontato la questione con alcuni cittadini. “Presidente non firmi, lo faccia per le persone oneste”, ha chiesto un uomo nella piazza di Rionero in Vulture. Napolitano aveva risposto: “Non firmare non significa niente”. “Nella Costituzione – ha continuato il capo dello Stato – c’è scritto che il presidente promulga le leggi. Se non firmo oggi il Parlamento vota un’altra volta la stessa legge ed è scritto che a quel punto io sono obbligato a firmare. Questo voi non lo sapete? Se mi dite non firmare, non significa niente”.

Parole che il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commenta in toni durissimi: “Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affermando che non poteva non firmare la legge criminale sullo scudo fiscale, ha compiuto un atto di viltà ed abdicazione”. “E’ proprio la Costituzione – ha spiegato Di Pietro, in piazza a Roma con i precari della scuola – che affida al capo dello Stato il compito di rimandare le leggi alle Camere controllando in prima istanza la loro costituzionalità”. “Così facendo – ha aggiunto l’ex pm – Napolitano si assume la responsabilità di questa legge”.

Di Pietro se la prende anche le altre forze di opposizione dalle quali, dice, vengono iniziative “cialtronesche”, riferendosi alle assenze tra le fila di Pd e Udc che hanno contribuito all’approvazione dello scudo fiscale. “Noi al voto sullo scudo fiscale eravamo presenti in modo pressoché totale – dice Di Pietro- e lamentiamo che l’opposizione nel suo complesso non abbia saputo fare quadrato almeno per respingere quella legge. Ma si sa, in Italia ci sono due opposizioni: quella dell’Idv, che è ferma e fa sentire la sua voce, perché ritiene che il governo Berlusconi faccia male al Paese, e poi c’è l’opposizione del giorno dopo, quella che dice che Berlusconi sta al governo per colpa di Di Pietro”. “Io – conclude il leader dell’Idv – dico che ci sta per colpa di una opposizione cialtronesca, che rinuncia a fare il suo dovere”.

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