Mafia, Giuffrè: “Cosa Nostra appoggiava Forza Italia”

di Redazione

Nino GiuffrèROMA. Rivelazioni scottanti da parte del pentito di mafia Nino Giuffrè, uomo di fiducia del boss di Corleone Bernardo Provenzano.

In uno dei suoi interrogatori, Giuffrè parla dei contatti che il suo capo aveva con le istituzioni ed in particolare con gli attori della politica italiana: Uno dei contatti di Provenzano era Vito Ciancimi­no, che è sempre stato nelle sue mani. Me ne parlava sem­pre, lo usava per i rapporti po­litici e per gli appalti, e si dice­va che avesse contatti coi ser­vizi segreti. Una volta, quan­do gli chiesi se erano vere le voci di sbirritudine sul conto di Ciancimino, Provenzano mi rispose che lui era anda­to in missione nel nostro inte­resse”.

L’anno di svolta fu il 1993 poiché dopo l’arresto di Totò Riina e di Vito Cincimino, cambiarono anche le rotte politiche. Fino ad allora, spiega Giuffrè, Cosa Nostra, sotto indicazione di Riina, aveva sempre appoggiato la Dc ed il Psi, ma quando quei partiti scomparvero fu lo stesso Provenzano a parlare di un nuovo movimento politico: “Si trattava di Forza Italia – racconta Giuffrè – e Provenzano ci disse di appog­giarlo. La direttiva di votare questo nuovo partito, secon­do quello che mi disse, era col­legata alla trattativa per risol­vere i problemi che avevamo in quel momento, dai conti­nui arresti agli ergastoli, dal carcere duro al sequestro dei beni. Sosteneva che nel giro di qualche anno avremmo ri­solto tutto, e che con Forza Ita­lia eravamo in buone mani. I nomi di riferimento erano sempre gli stessi, le stesse persone che già era­no in contatto con Cosa no­stra, come Marcello Del­­l’Utri.

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