Contratti e precarietà, scendono in piazza operai, insegnanti e studenti

di Angela Oliva

scioperoROMA. Larga adesione allo sciopero indetto dalla Fiom, sindacato Cgil dei metalmeccanici, al quale hanno aderito anche molti studenti e anche i precari del mondo della scuola.

I cortei si sono svolti in cinque città: Palermo, Napoli, Roma, Firenze e Milano e gli organizzatori hanno parlato di almeno 250mila partecipanti del mondo operaio che sono scesi in piazza per protestare contro la trattativa, in corso, tra Federmeccanica e Fim-Cisl e Uilm-Uil sul rinnovo del contratto di lavoro della categoria.

Durante le manifestazioni la Fiom Cgil ha distribuito anche dei volantini in cui si leggeva: Sappiamo bene che proclamare uno sciopero generale nel pieno di una crisi economica e sociale senza precedenti significa chiedere un grande sacrificio ai metalmeccanici. Ma piegare la testa significa solo far passare il disegno di Federmeccanica e del governo che pensano di poter realizzare un doppio obiettivo: oggi far pagare la crisi ai lavoratori con i licenziamenti e le ristrutturazioni e domani, quando la crisi sarà finita, avere mano libera sulla condizione lavorativa delle persone”.

Al coro dei metalmeccanici si è unito anche quello dell’Unicobas Scuola che ha manifestato contro i tagli indetti dalla riforma del Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: “Una mobilitazione contro il più grande taglio della storia della Repubblica, che s’incrocia con la cosiddetta ‘riforma’ dell’istruzione: 150mila fra precari e personale di ruolo sacrificati in 3 anni”, ha affermato il segretario nazionale della Federazione Stefano D’Errico.

Parallelamente ha manifestato anche l’Unione degli Studenti con almeno 150mila studenti che hanno sfilato in corteo in molte città italiane esibendo striscioni con le scritte: “Consulta, ora boccia anche la Gelmini” e “Sarà di sicuro solo l’inizio di un autunno caldo”.

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