Conti pubblici, Tremonti minaccia le dimissioni

di Redazione

Giulio Tremonti ROMA. O Berlusconi decide di intraprendere la linea del rigore e della razionale gestione dei conti pubblici oppure, in caso scelga la strada facile della spesa pubblica, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è pronto a dimettersi.

E l’ipotesi lanciata dal Corriere della Sera e da altri quotidiani. Nella giornata di giovedì, dopo la notizia, affidata a Gianni Letta, con cui il premier ha annunciato la graduale riduzione dell’Irap, fino alla sua soppressione, Tremonti è balzato dalla sedia. Un “sussulto” lo aveva avuto già con le dichiarazioni rilasciate al Corsera da Gianfranco Fini a cui non è piaciuta la sortita del ministro sul “posto fisso” (“Forse non si è reso conto degli effetti che avrebbe determinato, e poi ha voluto lo stesso tenere il punto, ridimensionandone comunque la portata”), così come non gli piace l’eccessiva lina di contenimento della spesa adottata da Tremonti da cui, secondo il presidente della Camera, deriva il fatto che il Parlamento non ha argomenti da discutere: “I lavori in commissione – ha detto Fini al Corriere – spesso vengono bloccati dal Bilancio. Basta infatti che un provvedimento preveda una sia pur minima copertura eco­nomica e l’ultima parola spet­ta al governo. E siccome sen­za copertura non va avan­ti…”.

E così, in tarda serata, Tremonti ha avuto un colloquio telefonico abbastanza teso con Berlusconi, che tornerà venerdì mattina dalla Russia. Certo, l’abolizione dell’Irap è nel programma elettorale del Pdl ma finora non si è mai avuta una discussione su tempi e modalità di eliminazione di una tassa che ogni anno garantisce allo Stato circa 40 miliardi di euro. Tremonti ha sottolineato che non vi sono risorse per finanziare una tale operazione e che non bisogna dimenticare l’elevato debito pubblico da coprire. Dallo scudo fiscale dovrebbero arrivare 5 miliardi di euro, poi ci sono i “Tremonti Bond” alle banche, ma ciò non basta, occorrerebbero tagli alla spesa pubblica.

Ora si attende l’incontro di venerdì sera, a Lecce, per la due giorni a porte chiuse del­l’Aspen, tra Berlusconi e Tremonti, quando i due avranno un chiarimento definitivo.

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