Mignano Montelungo, i cittadini creano il Giardino della Musica

di Redazione

Castello di Mignano MontelungoMIGNANO MONTELUNGO. Un’estate intera di lavoro volontario. Questo è avvenuto a Mignano Montelungo, dove alcuni cittadini, seguendo il principio di sussidiarietà, …

… hanno adottato alla fine di maggio un’area urbana dell’Ariella in degrado e abbandonata, prospiciente alle mura verso Sud del Castello, all’interno delle quali veniva praticato anche un allevamento di animali da cortile per uso domestico con conseguenze igieniche critiche. In questo spazio vi fu sistemata, infatti, una delle baracche disseminate sul territorio cittadino dopo il terremoto del 1980.

Avrebbe dovuto essere temporanea e durare solo il tempo necessario alla ricostruzione o al consolidamento delle antiche abitazioni. Ma con il passare degli anni è restata e, per giunta, è stata coperta di mattoni faccia vista e di tegole, per dare l’illusione di una abitazione solida e definitiva. Vi hanno abitato così, per anni, le famiglie che si sono avvicendate nell’uso dei due appartamenti che compongono la struttura, aggiungendo anche un box metallico addossato alle mura del Castello.

Questo posto, alla fine di maggio, si presentava così: la baracca, con i residui di eternit e amianto nelle sue strutture, abbandonata, con le porte e le finestre aperte, dalle quali s’intravedevano ogni sorta di suppellettili, e la superficie intera coperta da rovi e cespugli tra i quali avevano trovato ricovero ratti e serpi. Con un intenso lavoro di pulizia, i cittadini hanno liberato l’area, bonificandola e facendo saldare le porte e le finestre della baracca, che è diventata, così, un vero e proprio rifiuto tossico coibentato. Un cerchio di tufo è stato disegnato al centro del Giardino, davanti alla baracca, che è stata dipinta di bianco con le finestre verdi tanto da sembrare un giocattolo, perche risulti come monito fino al suo abbattimento, che renderebbe il Giardino più ampio e articolato. Altre pietre con blocchi di tufosono serviti per fabbricare un muretto come segno di ingresso all’area ordinata, e per guidare lo sguardo fino alle mura del Castello, dove un piccolo spazio è stato sistematocon una pavimentazione di sassi bianchi, dove si può leggere “vivi perché la vita viva”, sopra il simbolo matematico dell’infinito.

Insomma, quello che è stato è stato. Il fatto è che ora Mignano si è mossa grazie ad alcuni suoi cittadini, che mandano un messaggio pulito: questo Giardino della Musica, un luogo dove stare, che domenica 18 ottobre sarà donato ai bambini del mondo, e che resta come un esempio.

“Una specie di esempio. – ci dice Ignazio Venafro, archeologo industriale che ha inventato e guidato questa impresa e l’ha messa in opera con Giampiero D’Agostino – Un esempio di come sia possibile passare dal restauro dei monumenti al restauro del territorio”. E aggiunge: “Dialogo, gratitudine, amore: è questo il solo concime per un territorio e per i popoli che lo abitano vivi, perché la vita viva come dono di carità nella verità dell’agire”.

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