Debiti fuori bilancio, Schiavone: “Così non si puo’ amministrare”

di Redazione

Vincenzo SchiavoneCASAL DI PRINCIPE. Nell’ultima seduta consiliare, per quanto riguarda il riequilibrio di bilancio, è stata rilevata una differenza tra le entrate e le uscite di più di 2 milioni di euro in attivo.

Indice questo che secondo gli esponenti dell’esecutivo Cristiano sta ad indicare la loro capacità di buon governo e grande economicità nell’amministrazione del paese.

Contrario, invece, a questa tesi il consigliere di opposizione Vincenzo Schiavone: “Se guardiamo i debiti fuori bilancio, alla stregua di quanto previsto in sede previsionale, secondo quanto concordato coi Revisori, la somma di 500mila euro da utilizzare per finanziare almeno in parte, il riconoscimento degli stessi, atteso che, comunque, è volontà dell’Amministrazione ripianarli, salvo l’adesione dei creditori, in un arco triennale. Argomento già noto di cui si è parlato soprattutto nei momenti di approvazione del Peg 2009 e del Conto Consuntivo 2008. A farlo è stato il Collegio dei Revisori dei Conti che in occasione di esprimere il parere dei due atti amministrativi si è pronunciato in maniera favorevole, se e solo se si fossero rispettate delle prescrizioni e la più importante di esse è: ‘…il Collegio ritiene essenziale la previsione, in via prudenziale, di uno stanziamento almeno del 70% (€ 515.501,40) della complessiva massa debitoria per debiti fuori bilancio nell’ambito del progetto di bilancio previsionale 2009, con divieto assoluto di utilizzare il presunto avanzo di amministrazione 2008 ancorchè subordinato alla sua disponibilità, atteso che il Collegio ritiene doverosamente prudenziale dare priorità al finanziamento della debitoria in questione rispetto ad altre spese che, invece possono trovare eventuale successivo previsione di impegno allorchè, e sempre se, l’avanzo di amministrazione si renda disponibile. Resta, comunque, inteso che tale previsione risulta basata sul fatto che entro il 30/06/2009 il Responsabile del servizio provveda a sottoporre al Consiglio Comunale le su citate poste debitorie (fuori bilancio) e transazioni idoneamente istruite con i necessari accordi dilatori: diversamente il Consiglio Comunale dovrà provvedere ad horas a, deliberare le dovute variazioni per assicurare la copertura complessiva dei debiti in questione assicurando il necessario equilibrio di bilancio con la previsione delle poste atte a finanziare l’intera massa debitoria a quella data maturata …’.

“A questo punto – continua Schiavone – cosa sono i Debiti Fuori Bilancio? Essi sono quei debiti che non hanno un capitolo di spesa specifica, come ad esempio eventuali danni riportati da un’autovettura finita in una buca, oppure fornitura di materiale non pagata, oppure danni a fabbricati. In questi casi molte volte una Amministrazione più attenta potrebbe trovare una soluzione caso per caso, sicuramente più economica e vantaggiosa per l’Ente. Mentre, invece si preferisce tralasciare tale soluzione per inerzia e per poco interessamento del responsabile preposto e si aspetta la richiesta di risarcimento e di pagamento o citazione e di atti ingiuntivi che arrivano al pignoramento; oltre al fatto che l’Amministrazione in questi casi per difendersi è costretta a nominare professionisti del settore legale, senza neanche metterli in condizione di poter produrre atti idonei alla difesa dell’Ente. Tutto questo con un aggravio di spese che ricadono sulle spalle del cittadino attraverso le tasse e le imposte che gli vengono addebitate. Non sarebbe opportuno evitare tali Debiti Fuori Bilancio, che nel caso del Comune, come risulta dall’ultimo Consiglio Comunale del 25 settembre scorso, ammontano a circa 800mila euro? È questo il modo di amministrare i nostri soldi?”.

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