Scomparsa Porfidia, in tv auspicato intervento del Vescovo di Capua

di Redazione

Monsignor Bruno SchettinoCAPUA. Monsignor Bruno Schettino, Vescovo di Capua, potrebbe rivestire un ruolo importante per fare luce sulla scomparsa di Pasqualino Porfidia avvenuta a Marcianise nel 1990.

Lo scrive il sito CapuaOggi (www.capuaoggi.it). Nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”, trasmessa nella giornata di ieri da Rai Tre, la mamma del piccolo scomparso (oggi Pasqualino avrebbe 29 anni) ha fatto importanti affermazioni. La mamma del piccolo, infatti, ha detto che una donna, durante la confessione al parroco del paese, avrebbe rivelato di aver visto chi ha portato via il piccolo Pasqualino. Il parroco che ha raccolto la confessione è legato al segreto e, naturalmente, non può rivelare alcunché. In studio c’era anche il noto sacerdote don Luigi Merola, ex parroco di Forcella, che ha sostenuto come l’intervento del Vescovo potrebbe essere risolutivo. Secondo don Luigi Merola, infatti, il Vescovo potrebbe “sciogliere” il parroco dal vincolo del segreto. Da qui anche l’appello lanciato in diretta tv dalla conduttrice Federica Sciarelli. A questo punto è probabile che il parroco di Marcianise possa recarsi direttamente dal Vescovo Schettino per affrontare la questione. L’appello dalla tv è stato lanciato, ora tocca vedere se ci sarà qualcuno che lo accolga.

La scheda di Chi l’ha Visto?

Pasqualino Porfidia, un bambino di 8 anni, scompare da Marcianise (Caserta) il 7 maggio del 1990. Le sue tracce si perdono lungo il breve tragitto (poche centinaia di metri) che separa un vicolo del paese, dove il piccolo aveva appena terminato una partitella a pallone con gli amici, e la sua abitazione. Pasqualino sarebbe stato visto l’ ultima volta verso le 11.15 -11.30, seduto sulla panchina all’angolo tra Via Tevere e Via Arno. Verso quell’ora Pasqualino era atteso a casa per il pranzo di mezzogiorno. La madre, non vedendolo rientrare, si allarma. Le ricerche delle forze dell’ ordine scattano solo nel tardo pomeriggio. Proseguiranno senza sosta la notte e nei giorni successivi. Vigili urbani, polizia, carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile controllano anche i pozzi e setacciano metro per metro la ferrovia, dove Pasqualino e i suoi amici a volte andavano a giocare. Vengono ispezionate perfino le fognature che conducono al mare. Ma del piccolo non c’è traccia. Si inizia così ad indagare sulle persone: conoscenti ed estranei. Il risultato è lo stesso. Dopo che “Chi l’ha visto?” ha trattato questo caso, a scuola di Pasqualino i bambini hanno parlato molto fra di loro, fino a fornire nuovi elementi che hanno indirizzato le indagini in una direzione diversa. Due macchine sospette sarebbero state notate vicino casa di Pasqualino nei giorni che hanno preceduto la sua scomparsa. Si tratterebbe di una Lancia Beta bianca e un Alfa Sud grigio-metallizzato. Inoltre i bambini avrebbero raccontato dell’inquietante presenza di un uomo che, più di una volta, avrebbe distribuito banconote da mille lire ai bambini, vicino alla sala giochi che frequentavano.

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