Usura nel Sud Pontino, 4 arresti. Indagati due direttori di banca

di Redazione

 AVERSA. Quattro persone residenti nelle province di Latina e Caserta sono state arrestate all’alba per usura, estorsione e riciclaggio da agenti della Squadra Mobile di Latina e dei commissariati di Formia e Gaeta.

In manette Michele Gargiulo, 50 anni, nato a Napoli e domiciliato a Formia (Latina); Grazia Castaldi, 43 anni, domiciliata a Formia; Giuseppe Corbo, 34 anni, nato a Sessa Aurunca (Caserta) e residente a Cellole (Caserta); Antonio Di Francesco, 48 anni, nato e residente a Maddaloni (Caserta).

Dalle indagini, coordinate dalla Procura di latina, sono emersi elementi di contiguità degli arrestati con esponenti di spicco del clan dei Casalesi operanti nella zona di Maddaloni. Indagati per concorso in riciclaggio due direttori di banca delle agenzie Bnl di Maddaloni e Aversa.

Investigando, la Polizia ha raccolto fondanti elementi di prova su un’organizzazione criminale dedita all’usura e all’estorsione nei confronti di piccoli imprenditori, commercianti e artigiani del sud pontino, con il riciclaggio dei proventi illeciti in societa’ create apposta nella provincia di Caserta. I due direttori delle agenzie Bnl, omettendo di segnalare numerosissime operazioni sospette su conti correnti aperti da prestanome e con società fantasma, hanno consentito all’organizzazione di riciclare senza alcun problema il denaro provento dell’attività usuraria.

Le indagini sono state svolte anche attraverso l’utilizzo di presidi tecnologici e seguite da minuziosi accertamenti bancari. Gli arrestati, nella loro attività usuraria, pretendevano interessi pari al 120% all’anno, costringendo le vittime, in alcuni casi, a chiudere le proprie attività economiche per far fronte ai debiti contratti. Alcuni commercianti di Formia e Gaeta individuati come sottoposti ad usura durante le indagini hanno reso dichiarazioni sulle modalità con le quali erano costretti, a volte anche dietro minacce, a restituire il denaro ottenuto in prestito con tassi d’interesse altissimi.

Inoltre, con gli accertamenti patrimonialiè stato possibile individuare le modalità di riciclaggio dei proventi dal delitto di usura, che confluivano sui conti correnti di societa’ fittizie appositamente costituite nel casertano.

(fonte: Adnkronos)

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