Caso Tirozzi, slitta la riunione di maggioranza

di Redazione

Giovanni Tirozzi AVERSA. E’ slittata a questa sera la riunione della maggioranza di centrodestra già prevista per la giornata di mercoledì.

Motivo dello slittamento l’indisponibilità, per precedenti impegni, di alcuni dei diritti interessati all’incontro che vede come punto centrale di discussione la elezione a presidente della commissione cultura di Giovanni Tirozzi grazie al voto del consigliere comunale di opposizione Francesco Gatto del Partito Democratico.

“Una vicenda – ha dichiarato il consigliere Pdl Alfonso Oliva – che non può non essere stigmatizzata a livello politico, per le modalità di attuazione, al di là di quelle che sono le richieste del Gruppo della Libertà di avere la presidenza di una commissione consiliare”.

Ed è proprio l’obiettivo di stigmatizzare quanto avvenuto quello del documento che i consiglieri comunali del Pdl hanno sottoscritto l’altra sera e che sarà all’ordine del giorno della riunione odierna. “La anomala designazione del consigliere Tirozzi a Presidente della Commissione Cultura, al di fuori di ogni logica di coalizione, – si legge nell’atto del gruppo consiliare del Popolo della Libertà – impone, al di là della valenza dell’episodio stesso, una attenta riflessione rispetto ad atteggiamenti che evidenziano una pericolosa deriva verso “percorsi personali”, irrituali e non in linea con i principi ispiratori dell’accordo politico-programmatico del quadro di maggioranza”.

Insomma, le fughe in avanti del Gruppo della Libertà non sarebbero in linea con gli accordi fondanti della coalizione. E il documento, in chiusura, lo esplicita: “Il tavolo interpartitico, che ad inizio consiliatura, in spirito unitario, in una ottica complessiva e, peraltro, sulla scorta del “vergine” dato elettorale emerso dalle urne, determinò la composizione della commissione, sarà invitato in tempi brevi ad assumere le conseguenti determinazioni per riportare “normalità” di comportamenti, “formali e sostanziali”, che il Pdl ritiene condizione necessaria per la realizzazione degli obiettivi programmatici”. Detto in soldoni, si prendono in considerazione solo i dati numerici venuti fuori dalle urne, ossia: il Gdl non esisteva e due dei suoi tre consiglieri vengono addirittura dalla Lista Stabile, che era all’opposizione.

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