Respingimenti, Maroni fischiato a Milano

di Redazione

Roberto Maroni MILANO. “No ai respingimenti” il grido che una mezza dozzina di persone ha rivolto al ministro dell’Interno Roberto Maroni durante il suo intervento alla seconda conferenza sull’immigrazione all’Università Cattolica di Milano.

“Avete fatto il vostro show, grazie per il contributo”, ha rispostoil titolare del Viminale, che ieri ha accusato i giudici di non applicare la legge sul reato di clandestinità.

Poi l’intervento, iniziato con una critica alla Commissione europea: “Ha agito poco e male. – ha detto Marino – L’Unione europea ha sempre avuto una voce flebile e poco autorevole, lasciando ai singoli Paesi l’onere di gestire per conto loro la questione. Così i paesi di confine hanno dovuto definire politiche nazionali inefficaci e sempre in ritardo di fronte a un fenomeno in crescita. Ma soprattutto, ed è più grave, in competizione fra loro”.

Intanto, il giudice di Magistratura democratica, Livio Pepino, dopo le accuse del ministro Maroni ai magistrati di non applicare la legge, ha chiesto al Csm l’apertura di una pratica a tutela dei magistrati. “Le dichiarazioni del ministro Maroni costituiscono un’indebita pressione tesa a turbare il sereno e indipendente esercizio della giurisdizione” scrive Pepino.

Nellavicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano:”Nessuno, e neanche il ministro Maroni, ha messo in dubbio il diritto-dovere dei magistrati di interpretare le leggi dello Stato votate dal Parlamento. Ovviamente si deve trattare di interpretazione e non di elusione. Poiché è chiara la ratio-legis e la volontà del legislatore pensiamo e speriamo si limitino ad interpretare la legge e non ad eluderla, perchè si violerebbe il principio di obbligatorietà dell’azione penale, tanto cara ai magistrati”.

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