Cesare Battisti vicino all’estradizione in Italia

di Redazione

Cesare BattistiBRASILIA. E’ vicinal’estradizione in Italia di Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo a cui la giustizia brasiliana, lo scorso gennaio, aveva concesso l’asilo politico, creando un caso diplomatico.

Dopo oltre 12 ore di dibattimento, i giudici del Supremo Tribunale Federale (Stp) del Brasile hanno rinviato di almeno 10 giorni la decisione sulla richiesta di estradizione avanzata dal governo italiano. Prima della sospensione, tuttavia, quattro giudici si erano pronunciati a favore dell’estradizione e tre contro. Quando si profilava un orientamento favorevole all’estradizione, l’ottavo componente della Corte Suprema, Marco Aurelio Mello, ha chiesto una pausa di riflessione per poter meglio studiare alcuni aspetti del procedimento di estradizione. A quel punto il presidente Gilmar Mendes, che già si era espresso a favore della richiesta italiana, non ha potuto esprimere il proprio voto perché previsto solo in caso di “impasse”.

Intanto, il ministro della Giustizia, Tarso Genro, ritiene che il verdetto sull’estradizione di Cesare Battisti potrebbe aprire in Brasile “una crisi tra poteri”. Secondo quanto riporta la stampa brasiliana, che ha raggiunto Genro telefonicamente in Cile, le conclusioni del giudice Cezar Peluso, relatore del Tribunale Supremo federale che ha definito come completamente illegale la concessione dell’asilo politico a Battisti, “sono sbagliate”. Se queste decisioni verranno confermate, ha detto, “potrebbero aprire un precedente pericoloso” nonché creare una crisi tra i poteri della repubblica del Brasile. “Quello che bisognerà discutere – ha detto Genro -è se il potere giudiziario ha il diritto di avocare a sé una scelta politica cheè riservata al governo”.

In Italia Battistiè stato condannato in contumacia all’ergastolo per quattro omicidi avvenuti alla fine degli anni ’70.

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