A 27 anni dalla morte di Dalla Chiesa, lo Stato ricorda la strage

di Redazione
il generale Carlo Albeto Dalla Chiesa

PALERMO. Ricorre oggi il 27esimo anniversario della
morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso in un
agguato insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di
scorta Domenico Russo.

Il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al
prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone ricorda cos il generale: “Il
sacrificio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e quello di tanti altri
caduti per mano di mafia debbono restare vivi nella memoria di tutti e imporre
alle istituzioni, alla società civile e alle nuove generazioni una continua
vigilanza contro le persistenti forme di presenza e di infiltrazione della
criminalità organizzata, non meno pericolose anche quando meno
appariscenti”.
Napolitano ricorda che “il barbaro attentato provocò
un unanime moto di indignazione, cui seguì un più deciso e convergente impegno
delle istituzioni e della società civile, che ha consentito di infliggere colpi
sempre più duri alla criminalità mafiosa ed alla sua capacità di controllo del
territorio. Le dolorose immagini di quella tragica sera – avverte – non debbono
però essere dimenticate”
.

Intanto il ministro dell’Interno Roberto Maroni,
nel suo discorso dopo la messa celebrata nella sede del comando Legione
carabinieri Sicilia, a Palermo, fa sapere: “Dall’eccidio di Dalla Chiesa
27 anni fa molte cose sono state fatte. E’ progredita l’azione di contrasto con
misure efficaci contro il crimine, ma la vittoria finale non e’ ancora arrivata.
Da maggio del 2008 sono stati assicurati alla giustizia 8 mafiosi ogni giorno,
compresi sabato e domenica, approvate norme che consentono l’aggressione ai
patrimoni mafiosi, catturati pericolosi latitanti, 12 tra i 30 più pericolosi e
29 nei cento più pericolosi”.

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