Mutu: “Invece della multa faccio beneficenza”

di Angela Oliva

 FIRENZE. Condannato a pagare una multa di 17.183.990 al Chelsea, l’attaccante della Fiorentina Adrian Mutu ha proposto di fare beneficenza.

Il calciatore, infatti, fu condannato dal Tas a pagare una multa per essere risultato positivo alla cocaina dopo un controllo avvenuto nel 2004, quando giocava nel Chelsea. Il romeno si è sempre detto impossibilitato a pagare la multa, data la cifra molto alta, ed ora ha proposto di devolvere una donazione simbolica ad un’associazione che aiuta i ragazzi che hanno problemi con le sostanza stupefacenti.

L’attaccante della Fiorentina lo ha chiesto al Chelsea, al Comitato Disciplinare della Fifa e al presidente della Fifa Joseph Blatter, inviando loro una lettera in cui afferma: “Non posso pagare una tale somma e non è questione di volontà, quanto della comprensione di un razionale e naturale principio di non esigibilità. Propongo di effettuare, a titolo di transazione per la controversia in corso, una significativa donazione ad Associazione da individuare a Firenze o in altro luogo che si occupa del recupero dei giovani che hanno problemi legati al consumo di sostanze proibite, e di effettuare analoga donazione ad una Charity scelta dalla società Chelsea in Londra o in Inghilterra e lo stesso nel mio paese, in Romania.

Con questo gesto – spiega Mutu – non voglio fare della mera carità, quanto dimostrare, unitamente al Chelsea, che il nostro mondo è in grado di ricordare quella che è la vera funzione sociale internazionale dello sport e che è in grado di superare i suoi conflitti per contribuire alla sofferenza di giovani che hanno sbagliato a causa di cattivi messaggi educativi anche dal mondo dello sport.

Per questo motivo – aggiunge l’ attaccante della Fiorentina – invito pubblicamente il Chelsea, se vorrà aderire, a stipulare questo accordo con me sotto il patrocinio delle autorità della Fifa a Firenze. Credo che questo sia il miglior modo per definire la questione con reciproca soddisfazione. Rispetto i verdetti espressi da qualsiasi autorità di carattere giurisdizionale, qualora formulati in condizioni di percepibile indipendenza e obiettività. Non posso condividere le ragioni di fatto e giuridiche che sono alla base di questi verdetti e per questo è mia intenzione, se sarà necessario, continuare la mia battaglia in ogni sede, per difendere i miei diritti di uomo e di calciatore.

Allo stesso tempo – conclude Mutu – non posso pagare una tale somma e nessuna persona fisica nelle mie condizioni può realisticamente farlo, così come una company sia pur di apprezzabili dimensioni”.

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