Il Napoli cade a Genova per 4-1: rossoblu in vetta con Juve e Samp

di Antonio Taglialatela

Donadoni-GasperiniGENOVA. Una sfida, quella tra Genoa e Napoli, ricca di emozioni ma condizionata da discutibili scelte arbitrali, in particolare le espulsioni che hanno costretto entrambe le squadre a giocare metà gara in dieci.

Gasperini schiera un 3-4-3 con Amelia tra i pali, Papastathopoulos, Biava e Moretti in difesa, a centrocampo Mesto (preferito a Palacio), Milanetto, Zapater e Criscito, in avanti Rossi, Floccari e Sculli. Crespo, che ha avuto a che fare con problemi di sciatalgia, è disponibile ma parte dalla panchina.

Donadoni lascia in panchina Lavezzi e Gargano, reduci dagli impegni con le rispettive nazionali, e, nonostante in settimana abbia provato la difesa a quattro, schiera un 3-5-2 con De Sanctis in porta, difesa con Campagnaro, Cannavaro e Contini, a centrocampo Maggio, Pazienza, Cigarini , Hamsik e Aronica, in attacco Quagliarella e Pià. Non convocati Zuniga e Datolo, rientrati tardi dalle trasferte con le nazionali. Un clima fantastico regna nello stadio, grazie alla splendida coreografia delle due tifoserie gemellate.

Avvio frizzante del Napoli ma il primo brivido lo crea Sculli che intercetta in area azzurra un cross dalla destra, ma il suo colpo di testa va a lato. All’8’ prima ammonizione: è Contini a beccarsi il giallo per un intervento in ritardo su Rossi. Al 16’ Criscito affonda sulla sinistra e, invece di crossare, sceglie il tiro che viene respinto da un grande intervento di De Sanctis. Sull’angolo successivo Sculli, di testa, manda alto sulla traversa. Passano pochi secondi e il fronte si capovolge: Pià, servito al centro dell’area genoana, si trova davanti ad Amelia ma calcia dritto verso il portiere, che respinge col corpo, poi la difesa spazza via.

Al 28’ colpo di scena: Criscito viene espulso e il Genoa resta in dieci. Vive proteste dei rossoblu, che chiedono spiegazioni all’arbitro. Le immagini televisive poi mostrano un fallo di Criscito su Maggio, con lo stesso centrocampista genoano che manda letteralmente a quel paese il direttore di gara perché fischia il fallo. Gasperini è costretto a ridisegnare la formazione: Mesto sale in difesa e va a sinistra, Rossi e Sculli in aiuto dei centrocampisti e Floccari unica punta. La partita si infiamma, la tifoseria del Genoa urla la propria rabbia contro Tagliavento. Cannavaro al 33’ viene ammonito per fallo su Floccari. Nonostante l’inferiorità numerica, i padroni di casa si proiettano spesso verso l’area avversaria. Mesto, con un destro dal limite, mette in difficoltà De Sanctis. Risponde il Napoli con Campagnaro che si invola in area ma, sull’uscita di Amelia, non salta il portiere e lo colpisce al volto con il piede destro. L’estremo difensore rossoblu resta a terra: entrano i sanitari e la tensione sale ancora di più, con i genoani che chiedono una sanzione all’arbitro, sempre più osteggiato dalla tifoseria. Campagnaro viene ammonito per un parapiglia con alcuni avversari. Amelia si rialza e dopo due minuti di interruzione il gioco riprende…con un gol del Napoli.

Al 42’ Hamsik, su splendido assist di Quagliarella, buca la difesa avversaria, si defila e beffa Amelia insaccando sul secondo palo, nell’angolo basso. E’ la terza rete in tre gare dello slovacco. Cinque minuti di recupero: al 46’ anche Sculli, dopo un fallo su Aronica fischiato da Tagliavento, manda a quel paese l’arbitro che, però, lo “grazia” con un semplice giallo. Due minuti dopo Papastathopoulos va giù in area e i genoani chiedono il rigore, ma le immagini mostrano l’intervento regolare di Pazienza. Poi, allo scadere, vengono ristabilite le distanze in tutti i sensi: Sculli sfreccia in area, Campagnaro lo insegue ma non si capisce con De Sanctis (in uscita) e butta giù l’attaccante: espulso il difensore del Napoli per doppia ammonizione e calcio di rigore. Dal dischetto batte Floccari, che non sbaglia, e sigla il primo gol in maglia rossoblu.

In chiusura di primo tempo si può dire che Tagliavento sia stato eccessivo per entrambe le espulsioni.

Nella ripresa il Genoa entra in campo con Palacio (attaccante argentino arrivato dal Boca per tre milioni di euro) al posto di Sculli. Donadoni opta per un 3-4-2: Aronica sale in difesa, Hamsik esterno a sinistra per rinforzare il centrocampo. Al 2’ Contini butta giù Modesto: è già ammonito ma l’arbitro fischia solo la punizione e si limita ad un richiamo verbale verso il difensore, dimostrando un metro diverso di giudizio nelle varie scelte. Altra ammonizione tra le fila azzurre per Maggio, che atterra Mesto al limite sinistro dell’area. Proprio Mesto, pochi secondi dopo, sigla il vantaggio dei suoi con un tiro dal limite che sorprende De Sanctis. A questo punto, Donadoni effettua un doppio cambio: dentro Lavezzi e Gargano, fuori Pià e Cigarini. Il Genoa risponde con Crespo che sostituisce Floccari. Al 19’ De Sanctis è bravo a deviare in corner un colpo di testa di Zapater su cross di Palacio. Al 25’ una punizione di Quagliarella viene respinta con i pugni da Amelia senza difficoltà. Il tempo per il Genoa di ritornare in attacco e al 29’ arriva la terza rete con Crespo, servito da un ottimo Palacio. I due argentini si ritrovano due contro due e beffano la difesa azzurra. Al 32’ Maggio è in area e ruba il tempo a Mesto: potrebbe accorciare le distanze ma il suo colpo di testa è impreciso. Ultimo cambio del Genoa: esce Milanetto per Kharja.

Il Napoli cerca di reagire ma non incide, rischiando in alcune occasioni di subire altre reti. L’epilogo arriva al 40’: Aronica stende Palacio, viene espulso e l’arbitro decreta il rigore; batte il nuovo entrato Kharja, che non sbaglia. Il secondo tempo termina senza recupero.

In classifica il Genoa va in vetta, a 9 punti, assieme a Juventus e Sampdoria, seguire dall’Inter a 7, Lazio 6, 4 punti a testa per Milan, Napoli, Palermo, Parma e Udinese, 3 punti per Bari, Chievo, Roma e Siena, 2 punti per Bologna e Livorno, 1 punto per il Cagliari, mentre Atalanta e Catania sono a zero.

Altri risultati della terza giornata: Livorno-Milan 0-0, Lazio-Juve 2-0, Inter-Parma 2-0, Atalanta-Sampdoria 0-1, Siena-Roma 1-2, Bologna-Chievo 0-2, Fiorentina-Cagliari 1-0, Udinese-Catania 4-2, Palermo-Bari 1-1.

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