San Gennaro, si ripete il miracolo al Duomo di Napoli

di Gennaro Pacilio

Sepe mostra la teca col sangue di San GennaroNAPOLI. Erano le 9.57 quando il tradizionale sventolio del fazzoletto bianco ha annunciato lo scioglimento del sangue di San Gennaro. Ancora una volta, dunque, il miracolo si è ripetuto. video

La teca, con le due ampolle contenenti il sangue del patrono di Napoli, è stata mostrata ai fedeli dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli.

La liquefazione del sangue di San Gennaro si ripete abitualmente tre volte l’anno: il 19 settembre, solennità liturgica del patrono di Napoli e della Campania; il sabato precedente la prima domenica di maggio, quando si svolge la processione delle reliquie nel centro storico; e infine il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631 fermata dopo le preghiere dei napoletani al santo.

Il sangue era già sciolto quando le ampolle che lo contengono sono state estratte dalla cassaforte della “cappella del Tesoro”, ma l’annuncio dell’avvenuto miracolo è stato dato solodall’altare. La teca contenente le reliquie è stata mostrata anche a una delegazione di fedeli russi della Chiesa ortodossa, presente nell’affollatissimo Duomo partenopeo, con un ricco parterre di autorità civili e religiose.

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“La camorra vuole strangolare Napoli”, ha detto il cardinale Sepe, per il quale, però, i napoletani non devo adagiarsi nel “vittimismo”. “Se la città stenta ancora a riprendere slancio – ha aggiunto l’Arcivescovo – è perché la sua gente è tenuta in ostaggio: il giro di catene più arrogante è quello con cui la criminalità, organizzata o no, costituita in sistema o in vecchie e nuove aggregazioni camorristiche tenta di strangolare ogni sussulto di coraggio e di sporcare di paura anche i giorni della speranza”. “Ma non possiamo restare immobili di fronte all’inevitabile, non possiamo restare vittime della nostra commiserazione, sperando di commuovere qualcuno e spronarlo a porre attenzione alla nostra storia futura”.

Il Miracolo di San Gennaro (19.09.09) riprese di Gennaro Pacilio

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