Andrea Guida si autosospende dal Partito Democratico

di Redazione

Andrea Guida SANT’ARPINO. Dopo la fuoriuscita del consigliere Antonio Capasso, anche il consigliere Andrea Guida si autosospende dal Partito Democratico.

In consiglio comunale, quindi, il gruppo scende da 7 a 5 consiglieri. Di seguito la nota con cui il consigliere Guida ha motivato la sua decisone di autosospendersi dal Pd.

“Sono ormai trascorsi più di due anni dall’inizio di questo nuovo progetto politico, la nascita del Partito Democratico, avvenuta con la speranza che qualcosa potesse cambiare nel modo di fare politica e che esso potesse essere qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo rispetto alle vecchie gestioni dei partiti. Ebbene dopo tante parole, mi ritrovo a scoprire che nulla è cambiato. Infatti l’approssimarsi della scadenza congressuale ha reso vivi una serie di conflitti tra correnti ed ex che non aiutano a crescere il partito così come era negli intenti costitutivi. La differenza tra le opzioni in campo, che poteva essere una ricchezza, ha invece generato attriti ed incomprensioni. Le energie che dovrebbero essere impegnate per far fronte alla dilagante avanzata del Pdl, che con il suo populismo guadagna sempre maggiori consensi, vengono quasi totalmente spese in battaglie interne e la proposta alternativa al Governo Berlusconi tarda a definirsi. In provincia di Caserta le cose non sembrano andare molto meglio. La vicenda De Franciscis ha penalizzato fortemente non solo il Pd ma l’intero centrosinistra che oggi vive una terribile crisi di smarrimento. Gli uomini manco a dirlo sono i soliti noti che da dietro le quinte manovrano questo o quel candidato alla segreteria. Il partito che dovrebbe governare il processo di rinascita è tornato al vecchio sistema del tesseramento e di conseguenza a gestire i posti di potere che dovranno essere indicati dalla nostra parte politica. Tutto questo tradendo quello che era lo spirito iniziale di questo nuovo movimento e che aveva spinto tante persone, me compreso ad aderirvi con entusiasmo e fiducia. A Sant’Arpino, si ritrovano in ugual modo le contraddizioni provinciali e regionali e la tanto decantata partecipazione e condivisione tarda ad arrivare. Nella sede locale anziché chiedersi come recuperare consensi ed avviare iniziative che possano riavvicinare la cittadinanza si assiste solo ad un fuoco incrociato con la maggioranza. Sarà per la mia poca esperienza politica ma pensavo, che fare politica fosse ben altro, non solo azioni contro ad ogni costo ma anche atti concreti e proposte realmente alternative capaci di far convergere il consenso della gente. Sant’Arpino ha bisogno di una grande rinascita e noi, siamo chiamati a dare un forte contributo di ripresa nel rispetto dei ruoli assegnatoci. Tutto ciò mi spinge ad autosospendermi dal partito per un serio momento di riflessione allo scopo di comprendere se ci sono ancora le condizioni e le motivazioni che mi hanno spinto ad aderire a questo progetto”.

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