È attiva la “Casa di Hamir e Hassan”

di Redazione

 SAN NICOLA LA STRADA. E’ finalmente attiva sul territorio sannicolese “La casa di Hamir e Hassan”, dopo alcuni sgradevoli episodi che avevano fatto pensare ad una forma di razzismo.

Il comune di San Nicola La Strada, unitamente ai comuni di Casagiove, Castel Morrone e Caserta, comune capofila dell’ambito di zona C7, ha aderito al Bando promosso da Anci e Ministero della Solidarietà, nell’ambito del programma di protezione per minori non accompagnati (Mnsa), volto a sperimentare un sistema nazionale, decentrato ed in rete, di presa in carico e integrazione dei minori con particolare riguardo alla pronta accoglienza. Dopo che alcuni condominii di San Nicola La Strada si sono dimostrati apertamente ostili ad ospitare minori a rischio, offrendo così al ludibrio pubblico tutto la loro avversità contro i più deboli e bisognosi, e venendo tacciati di razzismo, le comunità di pronta e transitoria accoglienza nel territorio dell’ambito C7 hanno finalmente trovato una sistemazione.

La prima “La casa di Hamir e Hassan” è già operativa sul territorio di San Nicola La Strada, su uno dei due galoppatoi del Viale Carlo III, mentre la seconda comunità “L’Aquilone” è in prossimità di avvio nel comune di Caserta. Il progetto è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e da quelli della Salute con 350.000 euro oltre che dai comuni facenti capo all’ambito C7. questi ultimi si impegnano a cofinanziare il progetto con ben 70.000 euro, che equivale al 30 per cento del costo complessivo del progetto.

I due centri ospiteranno cinque minori immigrati ciascuno e saranno operativi 24 ore su 24 grazie a turni di equipe multidisciplinari composte da educatori, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori culturali e volontari. L’equipe si occuperà, oltre che del vitto e dell’alloggio, anche di avviare le procedure del rilascio del permesso di soggiorno, dell’iscrizione al servizio socio-sanitario, all’inserimento scolastico e professionale, nonché di segnalare alla Procura i minori stranieri.

Molto importante è la presenza dei mediatori linguistico-culturali in quanto facilita non solo la comunicazione, ma la comprensione culturale nonché la conoscenza e l’efficacia dei servizi che il centro offre. I dati del Comitato per i minori stranieri segnalano la presenza sul territorio italiano la presenza di circa 7.500 minori stranieri non accompagnati.

Diverse sono le aree di provenienza di questi minori: Romania, Albania, Marocco, Egitto, Palestina, Iraq, Afghanistan, paesi, questi ultimi, che evidenziano un intreccio crescente tra il fenomeno migratorio dei minori ed il fenomeno dell’asilo. Quasi il 75 per cento dei minori non accompagnati sono arrivati in Italia prevalentemente dagli sbarchi sulle coste meridionali ed in gran parte si allontanano facendo perdere le loro tracce dopo una breve sosta nelle strutture di accoglienza. Tutti questi dati hanno portato l’Anci (l’associazione dei comuni italiani) ed il Ministero della Solidarietà Sociale ad attivare quegli strumenti di “governance” nazionale al fine di migliorare l’attuale situazione e venire incontro alle esigenze dei comuni, specie quelli più piccoli, che si trovano a dover far fronte alle ingenti e non programmabili spese aggiuntive associate alla presa in carico dei minori stessi.

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