Infiltrazioni camorristiche, i Verdi: “Capitolo chiuso?”

di Redazione

Giancarlo BurrelliMONDRAGONE. Il presidente dei Verdi di Mondragone, Giancarlo Burrelli, si esprime i merito alla notizia riguardante la Commissione d’accesso, insediata a Mondragone dalla Prefettura di Caserta nel novembre 2007 ai fini dell’attività ispettiva antimafia, …

… che ha accertato che nessuna infiltrazione camorristica ha condizionato l’attività dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ugo Alfredo Conte.

“La Commissione di accesso a Mondragone, – commenta Burrelli – fu nominata il 20 novembre 2007 dall’allora prefetto Maria Elena Stasi (oggi deputato del Popolo delle libertà) a seguito degli arresti clamorosi di Politici e Amministratori Comunali avvenuti pochi giorni prima, il 12. Era nell’aria da tempo ma si concretizzò solo dopo la bufera politica-camorra-rifiuti-voto di scambio che coinvolsero un sindaco, 2 vicesindaco, 4 consiglieri, 1 segretario di partito, qualche funzionario comunale ed altri. Da allora nulla si è saputo nonostante varie sollecitazioni scritte e verbali fatte da noi e da qualche sparuto eroe. Oggi ringraziamo il senatore Coronella per aver risolto un mistero ed il sottosegretario Mantovano per averci informato della conclusione dei lavori”.

“Gradiremmo – aggiunge Burrelli – che anche l’Amministrazione Comunale fosse, ufficialmente e formalmente, informata. Ad oggi non ci risulta che ciò sia avvenuto. Infatti è prassi che la Commissione invii la relazione del proprio lavoro al Presidente del Consiglio ed al Sindaco del Comune in osservazione. Vogliamo sperare che il sindaco Cennami ed il presidente Petrella abbiano già provveduto a chiedere notizie alla Prefettura, nel rispetto della norma ed a salvaguardia della Città e dei Consiglieri Comunali. Se la Commissione nulla ha evidenziato, siamo contenti. Vuol dire che la macchina comunale ed il tessuto amministrativo della Città sono sani”.

“Rimangono – continua ancora il presidente dei Verdi – le responsabilità dei singoli, politici e amministratori, che la Magistratura valuterà e giudicherà. Sono ancora in corso, infatti, i procedimenti penali per alcuni, qualcuno è ancora in galera, altri hanno una prima condanna, qualcuno ha usufruito della prescrizione. Certo la Commissione Prefettizia è stata più rapida della magistratura anche se sono diverse le incombenze, forse diverse sono state le vicende affrontate, diversa l’Autorità a cui si risponde. Il Prefetto (non più la Stasi che siede in Parlamento) e il magistrato. Speriamo sia un buon viatico per chi, se incolpevole, è stato coinvolto. Anche a noi interessa la Verità su una pagina nera della nostra Città”.

“Una vicenda – conclude Burrelli – che ha distrutto tessuto economico e culturale, etica civica e credibilità della Politica. Una pagina che non possiamo archiviare solo perché è passato qualche anno ma che dovrebbe insegnare al cittadino una sana rabbia civica. Noi siamo ancora indignati”.

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