MADDALONI. Il quesito dei rifiuti in provincia di Caserta e soprattutto a Maddaloni ha assunto negli ultimi anni proporzioni tali da diventare teatrale, non solo dal punto di vista ecologico e sanitario ma anche da quello delle tensioni sociali.
In particolare le scelte fatte dal Commissariato Straordinario in Campania (istituito nel 1995 per risolvere rapidamente lemergenza rifiuti) hanno dilapidato miliardi di euro di noi cittadini aggravando il problema e senza mettere in campo nessuna soluzione.
Si è scelto di puntare soprattutto su grandi inceneritori dove bruciare la gran parte dei rifiuti prodotti in Campania; si è affidato, ieri, lintero ciclo dei rifiuti ad una società (la Fibe del gruppo Impregillo, lo stesso che ha avuto affidata la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina) che ha operato pessimamente; con la motivazione dellemergenza e dellurgenza si sono sversati milioni di tonnellate di rifiuti in discariche reperite al di fuori di qualsiasi logica pianificatoria – vedi la Uttaro – e che quasi sempre non avevano le dovute caratteristiche che ne garantiscono la sicurezza (anche perché il Commissariato può agire non rispettando molte delle normative esistenti); si sono assunti centinaia di lavoratori su base clientelare senza poi adibirli a nessun lavoro; non si è fatto niente per ridurre la produzione dei rifiuti e quasi niente per la raccolta differenziata; Bertolaso non ha avuto lintelligenza di costruire gli impianti di compostaggio per fare concime dai rifiuti organici e quei pochi costruiti non sono stati messi in grado di operare (alcuni non sono mai stati aperti); non ci si è guadagnata la fiducia delle popolazioni, che si sono così opposte a qualsiasi impianto, fosse esso buono o cattivo, e che hanno collaborato in maniera molto tiepida ai piccoli, e spesso maldestri, sistemi di raccolta differenziata, con la convinzione che in una situazione allo sfascio come questa che senso ha preoccuparsi di fare la raccolta differenziata?.
Queste sono le uniche ragioni per cui le strade sono così spesso invase dallimmondizia: semplicemente perché non è stato organizzato un sistema di riduzione, gestione e smaltimento dei rifiuti degno di questo nome (e rispettoso delle indicazioni di legge) e si è in perenne stato di emergenza (la qual cosa ovviamente favorisce sprechi, illegalità, infiltrazioni camorristiche ecc.) e mettono in difficoltà ed in cattiva luce i sindaci di tutti i colori politici. Senza dimenticare poi la gestione di raccolta di rifiuti a ditte non allaltezza del compito con disservizi contestati dai comitati dei cittadini tra cui il mancato spazzamento manuale, i mancati servizi di raccolta e trasporto quotidiano, il ritardo della raccolta differenziata e di quella porta a porta, la mancanza di idropuliture e di spazzamento meccanico delle strade, la mancata sostituzione e il mancato posizionamento dei cassonetti, il mancato lavaggio e spazzamento delle aree mercatali e delle aree verdi attrezzate, la mancata pulizia dei contenitori per i rifiuti e il mancato decespugliamento delle strade, luso improprio degli automezzi, il mancato utilizzo dei due centri informatizzati per lambiente, la parziale consegna dei contenitori per la raccolta, la parziale o tardiva riparazione di cassonetti e contenitori, il ritardo nella consegna di attrezzature, come limpianto satellitare e i composter, il cattivo funzionamento del sistema satellitare di controllo degli automezzi, la mancata attivazione delle tre isole ecologiche, lo scarso livello di pulizia dellarea cimiteriale e del mercato agroalimentare di via Cancello e, infine, la sospensione senza preavviso del servizio, tutte attività previste dal capitolato dappalto.
Un danno quantificato, complessivamente, in moltissimi milioni di euro. Oggi anche il PD di Maddaloni si è svegliato e scende in campo, forse, secondo noi, un po troppo tardi, denunciando questo stato di cose. Se avessero ascoltato i nostri suggerimenti, forse tanti errori, oggi è inutile elencarli, non si sarebbero commessi e non si risolverebbe certamente il problema rifiuti. Ma una scelta che occorre fare è quella di azzerare lunione dei comuni e sciogliere il rapporto con lattuale ditta. Solo così si potrà iniziare un discorso serio sulla tragedia rifiuti. Infine alle altre forze politiche vorremmo ricordare che la politica “not in my garden” [non nel mio giardino] non può funzionare: siamo tutti responsabili dell’ambiente che condividiamo.
Un bellissimo proverbio dei pastori nomadi del Kenya recita: “Tratta bene la Terra. Non ci è stata data dai nostri padri, ci è stata prestata dai nostri figli”. Questo per insegnarci che, anche se un domani noi non ci saremo, altri abiteranno dove ora siamo noi, e siamo noi i responsabili del loro ambiente. Tutto questo, però, funziona “solo se apparirà socialmente desiderabile”. Non è cosa da poco. Il compito è della politica, e purtroppo – chiedere ad un politico se farà una certa cosa in campagna elettorale è come chiedere all’oste se il suo vino è buono. Siamo costretti ad aspettare un po.
Tuttavia va ricordata una seconda cosa: non si può fare politica una volta ogni cinque anni. La politica è qualcosa con la quale confrontarsi ogni giorno, per discutere, tentare di capire, ma – soprattutto per essere protagonisti. Solo così possiamo sperare di risolvere i nostri problemi: insieme.
Patrelli Germanico, portavoce di Sinistra e Libertà di Maddaloni