Libia annuncia dure sanzioni per i pescherecci italiani

di Redazione

GheddafiROMA. Le scuse per il colonialismo e la visita trionfale, con tanto di “puntuali ritardi” del leader Gheddafi, non bastano alla Libia, che ora punta il dito contro i pescherecci italiani nelle proprie acque territoriali.

Un comunicato emesso dall’Ufficio popolare (ambasciata) della Libia, infatti, recita che Tripoli promette sanzioni dure e “senza eccezioni” per i pescherecci italiani sorpresi a sconfinare. Queste le misure previste:sequestro delle quantità di pesce a bordo, sequestro di tutte le attrazzature di pesca, pagamento di sanzioni pecuniaria che potrebbero raggiungere il valore dello stesso peschereccio.

Una decisione, precisa l’ambasciata, adottata nonostante le eccellenti relazioni tra Italia e Libia. rafforzate dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione dell’agosto 2008, e che segue una serie di violazioni contestate a imbarcazioni italiane, di cui l’ultimo caso è quello relativo ai due motopescherecci Monastir e Tulipano, fermati il 22 luglio e rilasciati il 4 agosto. “L’Ufficio popolare – si legge nella nota dell’ambasciata – desidera rendere noto agli operatori italiani del settore e delle relative associazione di categoria l’evidente carattere eccezionale delle procedure umanitaristiche con cui la Gran Giamahiria ha gestito la questione negli anni passati”.

Sul caso interviene il ministro degli Esteri, Franco Frattini: “La Libia ha voluto dare all’Italia un segnale. Alcuni pescherecci che erano sconfinati in acque territoriali libiche sono stati rilasciati senza pagare sanzioni. È ovvio che la Libia voglia però richiamare al fatto che le regole debbano essere rispettate, come noi pretendiamo in Italia che rispettino le nostre. Non è assolutamente un segnale di inasprimento”.

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