Berlusconi-Vaticano: gli editoriali italiani e stranieri

di Redazione

Berlusconi ROMA.La polemica tra Berlusconi e alcuni organi di stampa italiani, che coinvolge anche il Vaticano, in particolare la Cei, regna nei titoli ed editoriali dei quotidiani nostrani ed esteri.

In particolare si parla della querela presentata dal premier contro Repubblica e alcuni giornali stranieri e dell’attacco rifilato da Il Giornale, quotidiano della famigliaBerlusconi diretto da Vittorio Feltri, al direttore dell’Avvenire, quotidano dei vescovi, Dino Boffo.

Sul Corriere della Sera, Massimo Franco titola “Il colpo a sorpresa a un dialogo difficile” e osserva: “Se esisteva un tentativo di ricucitura con il Vaticano, almeno per ora si è dovuto fermare”. “L’articolo del ’Giornale’ contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo – prosegue Franco – evoca un braccio di ferro violento, cercato strumentalmente e voluto, sebbene possa trasformarsi in un boomerang per tutti”. “L’impressione è che Berlusconi sia al centro di un’operazione con ripercussioni politiche non ancora prevedibili”.

Su Repubblica, Giuseppe D’Avanzo titola “L’aggressione come strategia”. “Chi abusa del suo potere, prima o poi, non tenterà più di affermare il principio della propria legittimità e mostrerà, senza alcuna finzione ideologica, come la natura più nascosta di quel potere sia la violenza, la violenza pura”. “Nessuno poteva immaginare che l’aggressiva ’strategia d’autunno’ avrebbe provocato l’inedita e gravissima crisi tra il governo italiano e la Santa Sede”.

Il direttore Mario Calabresi de La Stampa titola “L’estate dei veleni”. “Quest’estate è stata purtroppo caratterizzata da campagne velenose, insinuazioni e sospetti che hanno colpito ovunque e chiunque, senza nemmeno fare distinzione fra i vivi e i morti. E si assiste a un inquinamento del discorso pubblico senza precedenti”.

Stefano Folli de Il Sole 24 Ore titola “La strategia delle ritorsioni non conviene a nessuno”. Uno “strappo lacerato con il mondo cattolico”, uno “strappo che sarà difficile ricomporre, nella strategia del ’colpo su colpo’ può essere utile per gli attacchi giornalistici, ma rischia di essere devastata nei suoi risvolti quotidiani per un uomo di governo”.

Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro si associa a Feltri: “Quei censori da censurare”. “Di moralisti che non hanno le carte in regola per fare la morale l’Italia è piena. Soprattutto ne sono piene le redazioni. Il direttore di ’Avvenire’ Dino Boffo è tra questi”.

Il Foglio:”E così i rapporti tra il Cav la chiesa sono di nuovo infeltriti”. “La Perdonanza può attendere”, si legge. L’affaire Dino Boffo “rischia di incrinare in profondità quella cordiale intesa che finora ha retto anche a qualche tensione”.

Antonio Polito su Il Riformista titola “L’autogol del conflitto di interessi”. “Disastro politico e mediatico peggiore di questo non poteva esserci”.

Intanto, dalle colonne de Il Giornale, il direttore Feltri continua la sua battaglia contro l’Avvenire:”La rabbia dei moralisti smascherati”, è il titolo dell’editoriale. Boffo “non ha smentito una riga di quanto scritto. Non poteva farlo perché la notizia che lo riguarda è vera e non una sciocchezza irrilevante. Non sono affatto pentito di aver divulgato la notizia su Boffo – scrive Feltri – abbiamo la certezza che questa faccenda non finirà qui finchè i moralisti speculeranno su ciò che succede sotto le lenzuola di alti, noi ficcheremo il naso (turandocelo) sotto le loro”.

Per quanto riguarda la stampa straniera, la Bbc titola: “Berlusconi porta in giudizio dei media” e sottolinea come la scelta del premier italiano riguardi testate di tutta Europa. “Anche se il caso non è senza precedenti”, nota l’emittente, “l’ampiezza e l’ambizione della risposta di Berlusconi sono rare”.

Sul tema dello scontro con i media insiste anche il Guardian: “Berlusconi dichiara guerra ai media europei dopo i servizi sugli scandali sessuali”. Il quotidiano accenna anche al duro attacco del Giornale contro il direttore di Avvenire e osserva come “Il Vaticano ha annunciato con uno scarno comunicato l’annullamento di un incontro tra Berlusconi e un suo alto rappresentante” (il Cardinal Bertone).

Alla vicenda dedica l’apertura della prima pagina anche il Financial Times: “Berlusconi fa causa dopo le accuse di scandalo”: “Duramente colpito dalla pubblicazione di notizie sui suoi rapporti con prostitute e minorenni, il premier italiano, ha cercato ieri di mettere il silenziatore ai suoi critici dando incarico ai suoi legali di far causa ad almeno tre media in Italia, Francia, Spagna”.

Il Times parla di una “spaccatura tra Berlusconi e il Vaticano dopo un attacco al direttore di giornale cattolico” mentre il tabloid Mail scrive: “Berlusconi porta in giudizio i media dopo le accuse mentre i suoi rapporti con la chiesa cattolica giungono a un nuovo minimo”. Il Times, oltre alla cronaca, affronta la questione in un commento che sottolinea come “Silvio Berlusconi non può ignorare facilmente l’influenza di Papa Benedetto XVI”. Nel caso di Berlusconi, nota il quotidiano, “In Italia ogni governo ha bisogno di corteggiare la chiesa… E l’approvazione dei cattolici è ancora più acuta per Berlusconi” visti i numerosi “scandali relativi alla sua vita privata, scandali che sono continuati ad emergere nonostate che il premier controlli i media”.

In Germania Die Welt titola “Berlusconi furioso per le imbarazzanti domande sul sesso” mentre la Bild sottolinea che “Il premier italiano chiede risarcimenti per un milione di euro”. In Francia l’Express scrive che “Silvio Berlusconi fa causa a media in Italia e all’estero”.

Europe 1 evidenzia che “Berlusconi fa causa a LeNouvel Observateur” mentre lo stesso settimanale nel mirino titola sobriamente: “Berlusconi fa causa ad alcuni giornali europei per diffamazione”. France info sceglie un taglio leggermente diverso e più diretto: “Vita privata: Silvio Berlusconi attacca la stampa”. Liberation si concentra sull’offensiva del premier contro il quotidiano Repubblica: “Silvio Berlusconi cita in giudizio La Repubblica”.

In Spagna Abc riferisce che “Berlusconi denuncia media italiani, spagnoli e francesi per diffamazione” mentre El Pais scrive: “Belusconi lancia un’offensiva contro la stampa e la Chiesa” il premier, nota il quotidiano, “torna dalle vacanze alla grande attaccando frontalmente la stampa e la chiesa, i due poteri che osano disturbare i suoi deliri di impunità”.

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