Berlusconi: “Mai organizzato festini, solo cene simpatiche”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. In un’intervista al settimanale “Chi”, il premier Silvio Berlusconi risponde alle critiche sulla sua vita privata avanzate dal quotidiano dei vescovi “Avvenire”.

“Sono anche loro caduti nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false”, ha detto il presidente del Consiglio. “Io non ho mai intrattenuto ‘relazioni’ con minorenni e non ho mai organizzato ‘festini’. Ho partecipato soltanto a cene certamente simpatiche, ma assolutamente ineccepibili sul piano della moralità e dell’eleganza. E non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie”.

E’ poi tornato sul tema della privacy, in particolare sulle foto scattate a Villa Certosa: “Il diritto alla riservatezza è una parte essenziale della libertà. Ridurre la libertà altrui è, in uno Stato di diritto, un reato grave. Non basta una multa a sanzionarlo, come fosse un divieto di sosta. Non è accettabile che crescano le regole, che si moltiplichino le disposizioni e gli organismi a tutela della privacy e che contemporaneamente si possa invadere così facilmente la vita altrui”.

Sull’intervista a Vanity Fair rilasciata dalla figlia Barbara, stigmatizza: “Non sapevo dell’intervista mera era immaginabile che qualche giornale avrebbe cercato il sensazionalismo, cioè di contrapporre mia figlia a me, una contrapposizione che davvero non esiste. L’intervista andava benissimo, ma è stata strumentalizzata e penso che strumentalizzare la mia famiglia, sia forse il punto più basso del degrado della vita politica”.

Restando sul piano personale ha parlato della prima estate senza la moglie Veronica, che ha chiesto il divorzio. “E’ difficile – ha affermato Berlusconi – prendere atto che dopo trent’anni molto è cambiato nella propria vita. Soprattutto quando si è vissuta una vera storia d’amore. Trent’anni non sono un giorno”.

Il premier ha parlato anche di politica. In primis, la questione dell’Inno di Mameli sollevata da Umberto Bossi: “Bisogna comprendere – ha detto Berlusconi – che le esternazioni di Bossi, a cui mi sento legato da un affetto fraterno, sono carezze per la sua gente e per il popolo della Lega. All’Inno di Mameli sono legati momenti di gioia, di commozione, di celebrazione dello spirito nazionale. E poi sostituirlo sarebbe molto complicato. Trovare un accordo tra tutti su un nuovo inno sarebbe difficile. Indubbiamente ‘Va pensiero’ è un’aria bellissima, uno dei capolavori del genio assoluto di Giuseppe Verdi, ma si riferisce alle vicende del popolo ebraico prigioniero in Babilonia”.

Sulle riforme: “Vorrei poter dare anche l’avvio a una stagione di riforme delle istituzioni, ma occorrerebbe un’opposizione con un più alto senso dello Stato”. “Cercheremo – ha aggiunto – di ridurre le spese dello Stato per tagliare le imposte e per far sentire agli italiani di non vivere in uno Stato tiranno che opprime i cittadini, ma in uno Stato libero e amico”.

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