Annullata cena Perdonanza. Polemica Giornale-Avvenire, Premier si dissocia

di Angela Oliva

 ROMA. E’ arrivato l’annuncio ufficiale da parte della sala stampa vaticana dell’annullamento della cena tra il premier Silvio Berlusconi e il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.

Dopo le polemiche scatenatesi tra la Lega e gli ambiti ecclesiastici e, soprattutto, dopo il duro scontro tra il quotidiano “Il Giornale”, di proprietà di Paolo Berlusconi, fratello del presidente del Consiglio, e il giornale della Cei “Avvenire” in merito agli attacchi nei confronti di Dino Boffo, è stata annullata la cena della Perdonanza, prevista per questa sera a L’Aquila: Su invito dell’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, e del Comitato della Perdonanza celestiniana, il segretario di Stato, sua eminenza il cardinale Tarcisio Bertone – ha riferito –si èrecato oggi nella città dell’Aquila per rinnovare i sentimenti di vicinanza e di affetto del Santo Padre alle popolazioni terremotate. ‘Al termine della celebrazione – ha aggiunto padre Benedettini – l’Arcivescovo aveva pensato, in un primo momento, di organizzare una cena quale segno di ringraziamento al segretario di Stato, ai vescovi e alle Autorità, tra le quali avrebbe dovuto esserci il presidente del Consiglio, per la loro presenza e per la loro opera a favore delle vittime del terremoto. In un secondo tempo – ha concluso – siè preferito cancellare la cena e devolverne il costo a beneficio dei terremotati”.

Il premier Berlusconi, prima di incontrare per un lungo vertice con i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, ha affermato che si dissocia dalle affermazioni apparse sul quotidiano “Il Giornale”: Il principio del rispetto della vita privataè sacro e deve valere sempre e comunque per tutti. Ho reagito con determinazione a quello che in questi mesiè stato fatto contro di me usando fantasiosi gossip che riguardavano la mia vita privata presentata in modo artefatto e in veritiero. Per le stesse ragioni – prosegue il premier – di principio non posso assolutamente condividere ciò che pubblica il Giornale nei confronti del direttore di Avvenire e me ne dissocio”.

Il Cdr di Avvenire ha diffuso il seguente comunicato: “Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo sulla prima pagina de Il Giornale di oggi è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio e il richiamo ai valori cristiani espressi in questi mesi. Un attacco personale al direttore di Avvenire ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa: esprimendo piena e affettuosa solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta assicura che proseguirà come al solito nel proprio lavoro di informazione puntuale dei lettori esercitando sempre e comunque il diritto di critica oltre a quello di cronaca”.

Anche Vittorio Feltri ha commentato le parole del presidente del Consiglio che si è dissociato sul direttore di Avvenire Dino Boffo: Il presidente del Consiglio non poteva dire una cosa diversa su questo argomento e il fatto che si sia dissociato dimostra solo che Il Giornale e il suo direttore sono indipendenti da lui, il contrario di quello che dicono tutti. Non mi sento né rafforzato né indebolito da questa critica – dice ancora Feltri -. Io rispondo semplicemente al mandato che miè stato dato al momento in cui ho assunto la direzione di questo quotidiano, che e’ quella di rilanciarlo e lo faccio con i mezzi che ho a disposizione. Nel momento in cui mi hanno chiamato a dirigerlo penso che mi conoscessero e io certo non chiedo il permesso all’editore prima di fare qualcosa. Io – conclude Feltri – ho un documento e lo pubblico e lo commento e basta. In Italia si butta via tutto, io pubblico”.

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