“Revocare cittadinanza ai casalesi”, Coronella: “Razzismo alla rovescia”

di Redazione

Fabio GranataGennaro CoronellaCASERTA. Il senatore del Pdl Gennaro Coronella critica aspramente le dichiarazioni rilasciate dal deputato siciliano e collega di partito, Fabio Granata, in merito ad una nuova proposta di legge sulla “cittadinanza”.

Il politico di Casal di Principe, in una lettera inviata allo stesso Granata e al presidente della Camera Gianfranco Fini, cita in particolare le parole del deputato di Caltanissetta apparse sul Corriere della Sera.

“Nello stesso articolo – scrive Coronella rivolgendosi a Granata – spieghi che la cittadinanza non è un ‘fatto etnico’ ma ‘politico’ e a sostegno di tale tesi arrivi a dire che in Italia molti stranieri ‘sarebbero buoni cittadini repubblicani’ mentre ad ‘alcuni italiani, e penso a Casal di Principe o ad alcuni quartieri di Palermo, quella cittadinanza potrebbe essere revocata. La lettura di questa tua dichiarazione ha provocato in me sentimenti di amarezza anche perché, assieme ai miei concittadini casalesi, mi sono improvvisamente ritrovato non più italiano pleno iure ma ridotto a suddito a mala pena tollerato. Neppure ti sei accorto che mentre tentavi di accreditarti come il campione del nuovo verbo dell’accoglienza, ti svelavi come il portatore di un inedito razzismo alla rovescia”.

“Caro Fabio, – continua Coronella – è facilissimo sparare a zero contro la mia amata città. Di più, è redditizio. Ti vengono tutti dietro. Più difficile, credimi, è lavorare sul territorio per ricostruire la trama di un vivere civile e ordinato al fine di restituire dignità e reputazione ad un’intera popolazione pesantemente ed ingiustamente criminalizzata, tanto è vero che essere casalese oggi non sta più ad indicare l’appartenenza ad una comunità umana ma l’affiliazione ad uno spietato clan camorristico. Credevo che queste odiose semplificazioni fossero appannaggio esclusivo di una stampa disinvolta e sempre disposta al sensazionalismo e che non appartenessero alla serenità che è doverosa in chi è preposto al delicato compito di legislatore. Forse, da uomo del territorio e perciò abituato al linguaggio dei fatti, non mi sono reso conto che anche noi politici, e tu me lo confermi, non esitiamo a partecipare alla gara di chi la spara più grossa pur di guadagnarsi un rigo sulla stampa nazionale. Se, invece, è proprio questo il filo conduttore della tua proposta, il tuo concetto della cittadinanza è addirittura ripugnante perchè fondato su una sorta di antropologia criminale o, se vogliamo, di diversità antropologica. Riecheggiano, in pratica, vecchie teorie lombrosiane, legate a un concetto datato del positivismo e comunque parente stretto di rimedi ispirati ai lager o ai gulag”.

“La verità – conclude il senatore Coronella – è che Casal di Principe è la città che ha dato i natali a ‘Sandokan’, che con i suoi sinistri accoliti l’ha resa capitale di Gomorra, e a Don Peppino Diana, che con il suo sacrificio ne ha fatto il simbolo della speranza e del riscatto. Mi duole dirtelo ma tu, con le tue incaute affermazioni, hai dato ragione al primo e non, come avresti dovuto, al secondo”.

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