Gli imprenditori balneari chiedono stato di crisi e sgravi fiscali

di Redazione

 NAPOLI. L’Associazione Balneari della Campania, che riunisce, a livello regionale, gli imprenditori balneari aderenti al sistema Federturismo Confindustria per la stagione estiva 2009, …

… rileva la drammatica flessione nel numero delle presenze, prossima al 100% in alcuni casi, dovuta in gran parte al disastro ambientale, avvenuto in giugno a seguito della chiusura momentanea del depuratore di Cuma, che ha visto riversare in mare i liquami.

“Si è propagata a macchia d’olio una psicosi collettiva – afferma l’architetto Antonio Cecoro, presidente dell’Assobalneari – che, alimentata da media falsamente informati e nonostante le innumerevoli smentite da parte delle Asl di competenza e le rassicurazioni rese dai vari livelli istituzionali, continua a diffondersi ma soprattutto è arrivata a coprire tutta la costa di Napoli e Caserta, cioè più di 246 km di litorale messo in ginocchio”.

Le imprese balneari coinvolte, presenti lungo il litorale Domitio-Flegreo, sono oltre 250 e la drastica riduzione della redditività sta avendo ripercussioni economiche gravissime in quanto in tali condizioni non si riesce neppure a coprire i costi di gestione giornalieri, dunque si è dovuto rinunciare ad assumere personale, per cui sono migliaia i posti di lavoro persi a causa di quest’emergenza e si registra la completa paralisi di tutto l’indotto terziario collegato, senza contare che in taluni casi si è prossimi al fallimento.

“L’intero settore balneare risulta al collasso economico – aggiunge Cecoro – in quanto schiacciato dall’enormità della crisi, dalla grande pressione fiscale nonché dal peso degli investimenti che tali attività hanno affrontato stagionalmente, evidenziando inoltre i forti danni subiti dalle strutture a seguito delle fortissime mareggiate verificatesi tra novembre 2008 e febbraio 2009 che in alcuni casi hanno costretto i gestori alla ricostruzione anche totale delle strutture ricettive, per cui si stima attualmente una perdita subita dal settore di circa cinquanta milioni di euro. I dati ovviamente sono provvisori ma il vero ed effettivo danno si potrà quantificare solo a fine stagione”.

Pertanto, l’Associazione Balneari della Campania chiede al Governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino,la dichiarazione dello stato digrave crisidel settore balneare ed, in considerazione delle circostanze esposte, si chiede che per l’anno 2009 sia formalizzato lo sgravio totale dei tributi, tasse ed imposte che normalmente vengono richieste agli imprenditori del settore balneare (Canone Demaniale Marittimo, Canone Forestale, Ici, Tia o Tarsu, Pubbliche affissioni ed ogni altro onere inerente la pubblica amministrazione) e che vengano attuate urgentissime misure a sostegnodel settore balneare campano al fine di evitare la preannunciata chiusura di decine di imprese già nei prossimi giorni. Inoltre, ai fini Irpef, Iva, Irap si chiede che per l’anno 2009 sia sospesa l’applicazione degli studi di settore.

“Data la gravitàdella situazione -conclude l’architetto Cecoro – e tenuto conto della materiale ed effettiva impossibilità di far fronte a tali imposte e tasse, gli imprenditori saranno di fatto ‘obbligati’ alla resistenza e disobbedienza fiscale se non verrà attivata alcuna procedura di sostegno così come richiesto”.

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