Strisce blu, Morra: “Ciaramella pensi ai motivi della protesta”

di Antonio Arduino

Gennaro MorraAVERSA. L’ex assessore Gennaro Morra interviene ancora su quello che possiamo ormai ritenere il “tormentone” dell’estate aversana: il caso delle strisce blu.

“L’affermazione riportata dai media come fatta dal sindaco (‘E’ triste constatare che chi non riesce conseguire visibilità politica attraverso il consenso degli elettori si arrampica su qualunque cosa per guadagnare un po’ di spazio sui giornali’) è di sicuro diretta a me, perché sono stato il primo politico aversano a criticare una scelta amministrativa indubbiamente infelice. Tant’è che, come è stato dimostrato dai fatti, è stata contestata apertamente dai cittadini”.

“Quanto a quella che considero una replica di Ciaramella alle mie critiche – continua Morra – è giusto ricordare che siamo di fronte a chiacchiere prive di contenuti per almeno due motivi. Il primo è quello che il sindaco si preoccupa di chi è responsabile della protesta ma non del perché sia avvenuta, cosa che un politico accordo dovrebbe fare dal momento che è la prima volta che gli aversani prendono una iniziativa del genere di fronte a scelte municipali. Il secondo motivo è quello di voler intimidire gli autori della protesta facendo credere che possano essere individuati grazie all’azione di telecamere di sorveglianza che in piazza Bernini non esistono, dimostrando così di non conoscere come viene controllato il territorio che amministra. Infine, quanto alla ricerca della visibilità politica da parte di chi non avrebbe avuto il consenso elettorale va detto che il sottoscritto non ne ha bisogno. Perché ha dimostrato di avere sia l’una che l’altro dal momento che ha fatto parte del suo primo esecutivo ed ha contribuito alla sua rielezione guidando L’Italia di Mezzo, partito di Marco Follini, che ha fatto parte della coalizione nata a sostegno di Ciaramella, portando un contributo di voti percentualmente inferiore di pochi centesimi a quello fornito da altri partiti che oggi siedono al suo fianco in giunta e in assise”.

“Ne viene di conseguenza – conclude l’ex assessore – che il sottoscritto ha pieno titolo per denunciare, innanzitutto come cittadino e poi come politico, scelte amministrative che non vanno nella direzione di garantire i diritti degli aversani. Poco importa se questo al sindaco nonfa piacere”.

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