Riapre la Pinacoteca d’arte contemporanea “Stanzione”

di Redazione

Palazzo DucaleSANT’ARPINO. Si terrà domenica 12 luglio, alle ore 10.30, nella splendida cornice del seicentesco Palazzo Ducale Sanchez De Luna di Sant’Arpino, la cerimonia di riapertura della Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Massimo Stanzione”.

Alla mattinata è prevista la partecipazione di artisti, critici, operatori culturali, giornalisti. “Dopo il rilancio della Biblioteca Comunale ‘Luigi Compagnone’ – dichiarano il sindaco Eugenio Di Santo e l’assessore Giuseppe Lettera – con grande orgoglio salutiamo la riapertura dopo alcuni anni di stallo della Pinacoteca, uno delle poche in Campania ad essere comunale. Essa contiene una collezione di non poco conto amorevolmente messa insieme dal critico d’arte Rosario Pinto, che ha speso in questi anni le sue migliori energie per raggiungere quest’importante risultato. La nostra gratitudine va anche alla Pro Loco di Sant’Arpino, tra le più antiche associazioni del territorio, che alcuni decenni or sono ebbe la lungimirante intuizione di sollecitare la costituzione della Pinacoteca nella nostra Comunità, sfidando diffidenza e ostacoli vari”.

La Pro Loco – afferma il presidente Aldo Pezzella – da alcuni decenni ha creduto, lavorato, investito, lottato per la costituzione di una Pinacoteca Comunale. Una realtà inserita in un più ampio progetto di promozione e valorizzazione del nostro millenario paese. I soci della Pro Loco, siano essi dirigenti o semplici iscritti, non hanno mancato di rimboccarsi le maniche in prima persona per l’affermazione di un’idea che con il passare degli anni ha sempre più acquisito forme definite e colori raggianti. La ripresa, dopo un lungo periodo di stallo, se da un lato ci rende felici; dall’altro ci carica ancor più di responsabilità consapevoli che siamo solo all’inizio di un percorso ambizioso ma anche complesso e irto”.

“La vocazione culturale della Pinacoteca – precisa il direttore Rosario Pinto – è di costituire un riferimento scientifico per la ricerca artistica contemporanea in Campania, privilegiando, evidentemente, la messa a fuoco della produzione artistica regionale non certo in una prospettiva autoreferenziale, ma nell’ottica della relazione aperta agli scambi ed alle interferenze più dilatate. La collezione vanta opere di assoluto valore create da artisti di assoluto prestigio: da Chiancone a De Stefano, da Barisani a Di Ruggiero e via continuando. Sono presenti vari stili e divaricate espressioni creative: da qualche esempio tardottocentesco, alla plastica monumentale di primo ‘900 del De Candia, alle anodine strutture Madi, dalle varie inflessioni del Realismo alle declinazioni dell’Informale, attraversando le logiche Concettuali, Espressioniste, Iperrealiste” ecc. Ci auguriamo – conclude il critico e storico dell’arte Pinto – che questa ri-apertura valga per un effettivo rilancio. Contiamo sulla sensibilità delle Autorità, che hanno mostrato disponibilità e convinzione nel suggerire questa ‘ripresa di attività’ della Pinacoteca, ma contiamo, soprattutto, sulla coscienza civica di Sant’Arpino, affinché comprenda che la cultura,e nella fattispecie l’arte, non è un optional aggiuntivo e pletorico, ma uno dei due fattori determinanti, insieme con l’offerta di lavoro, perché possa effettivamente promuoversi il rilancio sociale del territorio, sottraendo spazi e opportunità all’illegalità ed alla disuguaglianza”.

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