Lo Uttaro, il Comer ricevuto dalla Commissione parlamentare sui rifiuti

di Redazione

SAN NICOLA LA STRADA. Tra le associazioni ambientaliste del territorio casertano, anche il Comitato emergenza rifiuti, di cui Antonio Roano è uno dei suoi artefici, …

… è stato ammesso all’audizione davanti la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che si è tenuta lo scorso 15 luglio presso la prefettura di Caserta. Quali rappresentanti accreditati sono intervenuti l’agronomo Giuseppe Messina, e Giovanna Maietta. Nel presentare alcuni documenti concernenti la situazione delle discariche casertane, ed in particolare quella già sequestrata de Lo Uttaro, e quella della Cava Mastroianni, prevista nel decreto 90/08, i rappresentanti delle associazioni hanno fatto presente che ogni soluzione del problema ambiente non può che passare attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate, sia nella fase di progettazione sia nella fase di attuazione delle linee programmatiche decise dagli organi istituzionali, quali la regione, la provincia e i comuni.

“La scelta dei siti da destinare a discarica o ad altri impianti collegati al ciclo dei rifiuti” – ha affermato Roano – “non deve essere più frutto di un imposizione “legislativa” calata dall’alto e priva di concreti elementi di verifica sulla idoneità tecnica dei siti destinati ad ospitare un impianto di rilevante impatto sulle popolazioni interessate, anche perché se organi dello Stato accertano la inidoneità di una zona, fino ad inserirla tra i “siti di interesse nazionale” da bonificare, non è possibile che altri organi (o addirittura in alcuni casi gli stessi in tempi diversi) continuino a prevedere in quelle stesse zone altri e nuovi siti di raccolta e deposito rifiuti, come è successo per Lo Uttaro e per la Cava Mastroianni”.

Su questo punto è stata quindi sollecitata la Commissione parlamentare non solo a verificare l’attuazione delle normative vigenti in materia di rifiuti, ma anche ad analizzare i comportamenti della pubblica amministrazione e le modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti da parte degli enti locali, nonché ad indagare sul rapporto tra il ciclo dei rifiuti e le organizzazioni criminali, che come è stato evidenziato dalle ultime indagini della magistratura campana, spesso è intervenuta non solo nella gestione degli impianti, ma anche ed addirittura nell’individuazione dei siti in cui impiantare i siti di stoccaggio, le discariche o gli stessi inceneritori, e tutto ciò ovviamente contribuisce a minare la credibilità delle istituzioni da parte della collettività.

“È stato poi chiesto” – ha concluso Roano – “una modifica della legislazione sia in termini di ripristino di una normale logica partecipativa, come richiesto dalle normative comunitarie, sia in termini di cancellazione della Cava Mastroianni dall’elenco delle discariche da aprirsi, e ciò a seguito di un accurato esame, pure consegnato alla Commissione, da cui si deduce che l’impiantistica già in essere in Campania, ed in particolare nella Provincia di Caserta, è ampiamente sufficiente per contenere rifiuti indifferenziati, e rifiuti di altro genere, nonostante la limitata percentuale di raccolta differenziata ancora raggiunta in Campania”.

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