Differenziata, Celiento (Pd) denucia crollo della raccolta

di Redazione

Giuseppe CelientoSAN NICOLA LA STRADA. “A giugno la differenziata non ha raggiunto neppure il 15 per cento, mentre dell’umido non si hanno notizie”.

È quanto ha denunziato Giuseppe Celiento, capogruppo consiliare del Partito Democratico. “A maggio – ha aggiunto – la raccolta differenziata è stata appena del 15,30 per cento, mentre l’indifferenziata è salita all’84,70 per cento. Anche allora dell’umido non abbiamo notizie, ciò sta a significare che l’umido viene sversato nell’indifferenziato. L’Unione dei Comuni Calatia, a questo punto farebbe ben a chiudere e non solo per l’enorme montagna di crediti che vanta e che non riesce ad esigere. Quello che ho personalmente constatato di persona – ha aggiunto – ha dell’incredibile e merita di essere portato a conoscenza della cittadinanza. Calatia deve chiudere – ha ribadito Celiento – perché sulla raccolta differenziata c’è una presa in giro da parte della classe politica che ha voluto il consorzio dei comuni ad ogni costo con un aumento esponenziale della Tarsu, ora trasformata in tariffa, che la più costosa possibile. Calatia è solo un carrozzone politico che viene mantenuto in piedi solo con i soldi della collettività sannicolese. Inoltre, sempre per quanto attiene la raccolta differenziata, c’è stato un autentico crollo nella raccolta. Quindi un’autentica presa in giro nei confronti dei 20.000 cittadini di San Nicola La Strada che quotidianamente si affannano a rispettare i criteri per la differenziata e vengono poi presi in giro così spudoratamente”.

Non bisogna dimenticare che l‘art. 11, comma 4, della Legge 123 del 2008 (che ha convertito il D.L. 90/08) stabilisce che, per il monitoraggio della raccolta differenziata, i Sindaci dei Comuni della Campaniainviino mensilmente al Sottosegretario di Stato per l’emergenza rifiuti i dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata. Se non saranno raggiunti entro dicembre prossimo i limiti previsti dalla legge (il 25 per cento) è previsto il commissariamento dell’ente e i dati di Calatia non sono affatto tranquillizzanti per le amministrazioni facenti capo a Calatia.

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