L’Aquila, no global contestano il governo

di Redazione

 L’AQUILA. Nessun incidente, solo qualche momento di tensione con la polizia, durante la manifestazione dei “no global” contro il G8 e per L’Aquila.

Circa cinquemilamanifestantisono partiti dalla piccola stazione di Paganica,raggiungendo la villa comunale nel centro storico della città. Alcuni giovani volevano entrare nella zona rossa, ma sono stati fermati dagli altri manifestanti. Apriva il corteo lo striscione “Terremoto, crisi e democrazia”. Molte le bandiere di Rifondazione comunista, che ha portato a L’Aquila il segretario nazionale Paolo Ferrero. Presenti anche i Cobas e altri sindacati di base. C’erano poi delegazioni del comitato “No dal Molin” che con uno striscione di solidarietà alla popolazione aquilana invitava il governo “a realizzare una sola grande opera pubblica: la ricostruzione della città”.

In corteo anche due vigili del fuoco di Verona, in divisa e casco d’ordinanza: “Il governo faccia qualcosa per la prevenzione, – spiegano – non dobbiamo essere sempre noi gli eroi. Maroni mantenga le promesse e stanzi fondi per altre 15 mila unità, ce lo chiede l’Europa”.

I manifestanti hanno contestato Berlusconi e Bertolaso (“Il nostro protettore Bertolaso è indagato per traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa” recitava uno striscione) e applaudito gli operai che lavorano senza sosta sulle macerie. Applausi e cori anche per i vigili del fuoco: “Il pompiere è uno di noi”. Tensione per il lancio di bottigliette di plastica all’indirizzo delle forze dell’ordine che presidiavano l’accesso alla zona rossa, davanti alla Villa Comunale. Qualcuno ha scandito “assassini, assassini”. Applausi per Carlo Giuliani, ucciso durante il G8 di Genova nel 2001. Un cameraman è stato aggredito da due persone e costretto ad allontanarsi con spintoni.

Intanto, sono stati rimessi in libertà, con il solo obbligo di firma,gli otto giovani fermati tre giorni fa a Roma in occasione dei disordini scoppiati in concomitanza con le iniziative di protesta. Sono indagati, a vario titolo, di danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nonché di porto e detenzione di oggetti contundenti.

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