L’Aquila, la terra torna a tremare a pochi giorni dal G8

di Redazione

un'immagine dei danni provocati dal sisma del 6 aprile 2009L’AQUILA. A pochi giorni dal vertice del G8 la terra torna a tremare a L’Aquila. Intorno alle 13 l’Istituto nazionale di geofisica ha rilevato una magnitudo di 4.1, con epicentro nella zona tra L’Aquila, Pizzoli e Barete.

All’interno della scuola della Guardia di Finanza, dove sarà ospitato proprio il G8, la scossa ha fatto vibrare tutta la struttura in cemento armato. Sono scattati gli allarmi delle auto parcheggiate nella zona.

Poco prima di mezzogiorno un’altra scossa di magnitudo 3.6 aveva colpito la zona di Collimento, Villagrande e L’Aquila.

La scossa registrata alle ore 13 rientra nella sequenza di repliche attivata dal devastante terremoto del 6 aprile scorso. “La scossa è stata localizzata poco a nord-est dell’Aquila, all’interno della zona attivata ad aprile”, fa sapere il direttore del Centro Nazionale Terremoti, Giulio Selvaggi. Anche la profondità, pari a 8,8 chilometri, “è confrontabile con quella della maggior parte dei terremoti avvenuti nell’ambito della sequenza sismica in corso”, dice il direttore della sezione di Milano dell’Ingv, Fabrizio Galadini. “Al momento – aggiunge – stiamo valutando gli aspetti che riguardano quale faglia possa aver creato questo terremoto”.

Intanto, workshop del ministero dell’Economia riguardante proprio la ricostruzionein Abruzzo, il premier Silvio Berlusconigarantisce di nuovo che “entro settembre nessuno dormirà più in tenda, con una differenza sostanziale rispetto ad altri terremoti che hanno colpito l’Italia”.

Il presidente del Consiglio, inoltre, assicura che dal 15 settembre cominceranno ad essere pronte le nuove case costruite su piattaforme antisismiche che potranno ospitare 15mila persone. Contemporaneamente i terremotati ospitati negli alberghi cominceranno in parte a tornare nelle loro case che “al 60% sono agibili” in modo da poter ospitare negli alberghi le persone rimaste nelle tendopoli. Il risultato sarà dunque che “entro settembre nessuno sarà più in tenda”. Nella ricostruzione “non ci saranno new town”, ma solo ambienti naturali, promette, e le 500 chiese danneggiate verranno ricostruite anche con aiuti stranieri.

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