Ddl anticrisi, sì della Camera ma scoppia la polemica

di Angela Oliva

 ROMA. Arriva dalle commissioni Bilancio e Finanza della Camera il primo sì al ddl anticrisi.

Il voto di fiducia però è stato raggiunto tra mille polemiche con il Pd che per protesta ha abbandonato il tavolo dei lavori. Il partito di Dario Franceschini ha contestato il fatto che per concludere l’esame si è deciso di riunire le questioni più importanti e non ancora trattate in un unico pacchetto da votare con un solo voto: “Non possiamo non denunciare che il governo sta svuotando sostanzialmente il Parlamento senza dichiararlo. – ha affermato Franceschini – Ormai con i decreti legge abbiamo sempre lo stesso iter, con un decreto in bianco

che esce dal Consiglio dei ministri, per poi essere scritto da non si sa chi nei giorni successivi; una volta giunto in Parlamento la discussione viene subito troncata da un maxi-emendamento su cui viene posta la fiducia”. Anche l’Udc non ha partecipato alla votazione mentre l’Idv si è espressa contro e l’Mpa si riserva di decidere se bocciare anche la fiducia al governo in Aula.

Dura, quindi, la contestazione dell’opposizione che fa scricchiolare la maggioranza tanto che nella votazione su un emendamento dell’articolo 3 del provvedimento, riguardante i costi di trasmissione e i relativi controlli da parte dell’Authority dell’energia elettrica, la maggioranza è stata battuta per 30 voti a 29. Tra le novità più rilevanti contenute nel ddl anticrisi c’è lo scudo fiscale, che prevede l’istituzione di un’imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal territorio dello Stato, la riforma dell’età pensionabile che comporterà l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nella pubblica amministrazione e la destinazione delle economie in provvedimento su famiglia, non autosufficienza e welfare, e, infine, la regolarizzazione di colf e badanti.

Intanto la conferenza dei capigruppo ha accettato la richiesta avanzata dai presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze di avere un giorno in più per esaminare il testo e l’inizio della discussione generale del decreto legge anticrisi è slittato a domani.

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