D’Angelo: “Dietro la verifica solo rilanci personali”

di Antonio Taglialatela

Andrea D’AngeloGRICIGNANO. Il dottor Andrea D’Angelo, in una lettera inviata al sindaco Andrea Lettieri, chiede i motivi della sua esclusione dalla giunta, che ritiene legata a motivi non politici ma a “riposizionamenti e rilanci personali di alcuni personaggi noti”.

L’ormai ex assessore (che, assieme a Giuseppe Barbato, aveva rimesso nelle mani del Pd le deleghe allo sport, spettacolo e cultura) muove delle critiche anche nei confronti del suo partito che ha dimostrato, a suo avviso, “incapacità” nella gestione della crisi politica, limitandosi a rimettere nelle mani del primo cittadino l’intera vicenda nata dalla revoca dell’incarico al dirigente dell’area lavori pubblici, a cui è seguita la protesta dei due assessori.

Intanto, si attende la decisione di Barbato, al quale Lettieri non ha revocato l’incarico di assessore. Resterà in giunta oppure rinuncerà? Barbato confermerà, assieme a D’Angelo e all’altro consigliere Luigi Diretto, l’esistenza del gruppo consolidato di “dissidenti” che ha preso le distanze da Lettieri in queste ultime settimane?

Ecco il testo integrale della lettera inviata al sindaco dal dottor D’Angelo:

“Egregio Sindaco, con questa lettera aperta mi riferisco alla revoca della mia nomina ad assessore e delle deleghe a suo tempo assegnatemi, per chiederLe chiarimenti qualora lo ritenga opportuno in merito al diverso trattamento che Ella ha usato per la verifica politico-amministrativa in corso.

Considerato che la revoca ad assessore ha riguardato unicamente la mia persona, revoca giustificata peraltro quale verifica sulla stato di attuazione del programma politico-amministrativo, non posso che ritenerla un atto politico grave e, se personale, altamente scorretto nei miei riguardi visto che la consegna delle deleghe al partito da me fatta, esprime unicamente solidarietà ad un assessore del mio e del suo stesso partito, e che Ella, d’altra parte, ha giustamente reputato di non rimuovere dalla carica.

Inoltre, se è vero che tutto ciò deriva dalla necessità di verifica sullo stato di attuazione del programma politico-amministrativo, non si capisce quali divergenze programmatiche possano aver indotto la mia esclusione, quando il progetto politico di questa amministrazione è sempre stato da tutti, me in primis, pienamente condiviso.

Ciò che principalmente è per me motivo di amarezza è pensare che dietro a tutto ciò vi è, forse, non una divergenza di intenti, ma un disegno a breve termine in cui i riferimenti non sono più legati al partito e a coloro che lo hanno sempre sostenuto, ma a riposizionamenti e rilanci personali di alcuni personaggi noti.

Ancora più amarezza mi deriva dall’inerzia del partito che, già da tempo a conoscenza dei fatti, non ha ancora fatto pervenire alcuna indicazione atta a ricomporre lo strappo creatosi ma, anzi, l’unica nota pervenuta in merito, da parte del coordinatore del Pd, è stata la remissione nelle Sue mani della problematica venutasi a creare, prefigurando con tale atto un’incapacità di gestione reale delle fisiologiche controversie degli organismi politici che ad esso fanno riferimento. In verità, gli unici effetti prodotti dall’intervento del coordinatore del Pd sono state le dimissioni del Presidente e le giuste distanze prese sul tema dal vice-coordinatore che le ha manifestate e rese pubbliche.

Alla luce di quanto sopra esposto, con tutta la serietà e la correttezza che mi contraddistinguano, Le auguro buon lavoro”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico