Crisi Pd, si dimette il vicesegretario Toscano

di Angela Oliva

Domenico ToscanoCESA. Il Partito Democratico cesano perde pezzi e, dopo la lettera accusatoria di Cesario Villano, arriva l’annuncio delle dimissioni del vicesegretario Domenico Toscano.

Qualche giorno fa, l’ex segretario de La Margherita Villano aveva criticato l’atteggiamento dell’attuale amministrazione e anche del gruppo di opposizione nei confronti della questione cimitero. Oggi giunge la notizia della decisione del vicesegretario del Pd che annuncia le sue dimissioni motivate da una perdita di condivisione del progetto politico che accomunavatutti i soci del partito ma che, secondo Toscano, per “una cattiva gestione interna”, ha causato una netta spaccatura.

“Alla luce di quanto è accaduto negli ultimi giorni credo sia opportuno a questo punto chiarire le motivazioni delle spaccature createsi interne al Pd. – esordisce Toscano – Il malessere parte da lontano, e cioè da quando il nostro segretario Gino Parisini ha interpretato la sua carica, non come la sintesi della volontà democraticamente espressa da un intero partito, o dalla maggioranza dei componenti del Pd, persone a mio avviso meritevoli di rispetto, bensì ha inteso il ruolo di segretario come capo indiscusso pronto sistematicamente ad offendere l’intelligenza e la partecipazione di tutti coloro che avrebbero voluto scelte politiche democraticamente discusse e valutate. La prova di quanto si afferma – sottolinea l’esponente del Pd – è da ricercare in un documento, firmato da tutti i componenti del direttivo e da tre assessori, dove espressamente si minacciava l’autosospensione di tutti dal partito per motivi scaturiti dalla discutibilissima gestione del nostro segretario. Argomenti di una certa rilevanza e di grosso impatto sociale non possono essere certamente affrontati come, a mio avviso, ha voluto il nostro segretario. Il mancato coordinamento tra gli assessori forse è il frutto della mancanza di capacità di chi invece di unire ha diviso e frantumato un partito che stava per nascere. Mi rammarica come tutti coloro che hanno firmato e minacciato l’autosospensione ora tacciono. Mi rammarica, altresì, come non hanno ben capito che quella volontà del nostro segretario di dimettersi a pochi giorni dal voto europeo, era l’ennesima offesa alle nostre intelligenze.

Io, personalmente, mi dimetto – annuncia l’ex vicesegretario del Pd – perché stanco di condividere un progetto politico dove è seriamente compromesso il senso democratico di partecipazione politica. Spesso, per evitare ulteriori spaccature, abbiamo dovuto cedere su delle scelte politiche e mi riferisco anche alla questione cimitero. Perché, grazie ad una cattiva gestione politica interna al partito, non avevamo i presupposti per poter proporre alternative su delle questioni dove, anche se in pochi, già avevano deciso. Spero che le mie dimissioni – conclude – possano servire per accendere una seria discussione interna al partito, affinché principi come la moralità, il rispetto e la serietà siano la base per una politica costruttiva e soprattutto chiara”.

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