Rendiconto finanziario, Schiavone ipotizza “falso in bilancio”

di Redazione

Vincenzo SchiavoneCASAL DI PRINCIPE. Il consigliere di opposizione di Alba Nuova, Vincenzo Schiavone, interviene sull’approvazione del rendiconto finanziario 2008, all’ordine del giorno dell’ultima seduta consiliare.

Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo la presentazione dell’argomento da parte dell’Assessore al ramo, ho chiesto di intervenire sulla discussione, innanzitutto chiarendo a tutti i presenti che il Bilancio Consuntivo a mio giudizio è un documento vicino al limite della legalità tanto è vero che sicuramente si può paventare il reato penale di falso in Bilancio punito dalla legislazione italiana con un massimo di due anni di reclusione.

A questo punto, visto che il rischio di votare questo documento era elevato ho chiesto all’Assessore e al Responsabile del Settore Finanziario di chiarire bene a tutti i Consiglieri presenti sia di maggioranza che di opposizione, quali fossero gli effettivi problemi che sono tuttora alla base del rendiconto di gestione, tenuto presente le prescrizioni riportate nella Relazione sul Rendiconto 2008 del Collegio dei Revisori del 30 giugno u.s. prot. n. 7067 del 2 luglio 2009 al capitolo “Irregolarità non sanate, rilievi, considerazioni e proposte”, al punto 1 lettera a) Finanziamento dei debiti fuori Bilancio si osserva che la prescrizione già fatta al Bilancio di previsione 2009 (P.E.G.) deve essere sanata entro il 30 giugno 2009, così come di seguito riportato: L’Organo di revisione, nel far seguito a quanto specificatamente osservato nell’ambito della Parere, rileva che la gestione finanziaria complessiva dell’ente nel 2008 pur risultando, alla stregua delle deliberazioni adottate, formalmente in equilibrio ed avendo formalmente rispettato gli obiettivi di finanza pubblica, denota talune criticità per le quali occorre apprestare le necessarie risorse nell’ambito del bilancio previsionale 2009 e pluriennale 2009/2011. Alla stregua di quanto considerato nel corso del presente Parere, il Collegio ritiene essenziale la previsione, in via prudenziale, di uno stanziamento almeno del 70% (€ 515.501,40) della complessiva massa debitoria per debiti fuori bilancio nell’ambito del progetto di bilancio previsionale 2009, con divieto assoluto di utilizzare il presunto avanzo di amministrazione 2008 ancorchè subordinato alla sua disponibilità, atteso che il Collegio ritiene doverosamente prudenziale dare priorità al finanziamento della debitoria in questione rispetto ad altre spese che, invece possono trovare eventuale successivo previsione di impegno allorchè – e sempre se – l’avanzo di amministrazione si renda disponibile. Resta, comunque, inteso che tale previsione risulta basata sul fatto che entro il 30/06/2009 il Responsabile del servizio provveda a sottoporre al Consiglio Comunale le su citate poste debitorie (fuori bilancio) e transazioni idoneamente istruite con i necessari accordi dilatori: diversamente il Consiglio Comunale dovrà provvedere ad horas a, deliberare le dovute variazioni per assicurare la copertura complessiva dei debiti in questione assicurando il necessario equilibrio di bilancio con la previsione delle poste atte a finanziare l’intera massa debitoria a quella data maturata”.

Poi ho continuato l’intervento chiedendo delucidazioni sul punto 2 “Il Collegio invita l’Ente ad ottemperare all’invito formulato nel presente parere in relazione alla gestione dei residui ed in particolare: per la gestione dei residui del servizio idrico il Collegio osserva che I’Ufficio Finanziario con la determinazione n. 25 del 10/06/2009, ha provveduto da una parte ad eliminare residui attivi per € 1.446.079,32 mantenendo in bilancio € 413.165,52 e dall’altra ad eliminare residui passivi per € 9.334.427,15. Tale attività di riaccertamento è stata condotta da parte del Responsabile del Servizio Finanziario in assenza di una comunicazione dell’Ufficio Tecnico e sulla scorta di una valutazione interpretativa di vari documenti ed atti resi da parte di taluni Organismi. Il Collegio osserva come una tale attività di eliminazione di residui non possa essere suffragata da considerazioni interpretative di vario genere ma vada assolutamente ricondotta ad eventi e fatti che possano legittimare in maniera non equivoca detta eliminazione evidenziando, nel contempo, responsabilità di quanti a vario titolo abbiano concorso nella determinazione delle circostanze legittimanti l’eliminazione (il tutto in conformità dei principi contabili n. 3, punti 54 e 62 – le verifiche dei requisiti per il mantenimento dei residui attivi e passivi sono di competenza del Responsabile dei servizi a cui sono attribuiti i procedimenti di gestione delle singole risorse di entrata o delle singole spese; punti 51 e 58 – in ogni caso, le operazioni di riaccertamento vanno obbligatoriamente effettuate su ciascun residuo nel rispetto del principio di prudenza, al fine di ricercare le condizioni dell’effettiva sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento). In particolare, l’eliminazione totale o parziale dei residui attivi avviene in caso di riconosciuta totale o parziale insussistenza, per l’avvenuta legale estinzione o per indebito o erroneo accertamento del credito o per dubbia esigibilità: si tratta di un processo che vede coinvolti i Responsabili dei servizi interessati, la cui partecipazione diventa un requisito essenziale per garantire la validità e l’attendibilità del processo di formazione del conto di bilancio. II Collegio in più di una occasione – non ultima in concomitanza con l’espressione del parere al Bilancio di previsione 2009 – ha espresso serie perplessità in ordine alla procedura seguita nella fase di riaccertamento dei residui le quali non vengono in alcun modo dissipate dalle modalità seguite nella determinazione n. 25 del 10/06/2009 del Responsabile del Servizio Finanziario. Conseguentemente il Collegio invita l’Amministrazione ad attivarsi nel rispetto delle seguenti modalità: 1 – di non procedere alla eliminazione di residui attivi se non attraverso un processo di ricognizione che vede partecipi tutti i Responsabili dei servizi interessati dal quale emergano in maniera inequivocabile le motivazioni di legittimità e di merito che giustifichino tale eliminazione evidenziando, nel contempo, eventuali responsabilità amministrative; 2 – di non procedere alla eliminazione di residui passivi se non in presenza di titoli giuridici dai quali si possa desumere in maniera inequivocabile l’estinzione del debito. A tal riguardo non può sottacersi il fondamentale rilievo che in tale circostanza assume la nota del Segretario e Direttore Generale del 19/06/2009 Prot. N. 6664 con la quale si rappresenta una situazione debitoria nei confronti del Consorzio Idrico “Terra di Lavoro” pari ad € 9.607.794,09. 3 – con riferimento ai canoni idrici il Collegio, alla luce di quanto verificatosi nei pregressi esercizi, preoccupato della loro dubbia esigibilità, invita l’Ente ad appostare in un Fondo svalutazione crediti una somma pari all’ammontare dei relativi residui attivi. Queste condotte costituiscono le uniche esperibili, ad avviso del Collegio, dagli elementi gestionali sussumibili nel caso di specie come più volte ribadito nei vari pareri e note”.

Dopo aver riportato queste osservazioni dei Revisori ho chiesto di procedere all’approvazione del Bilancio con la Votazione per Appello Nominale, così come previsto dall’art. 55 del Regolamento delle Attività Consiliari, proprio perché ogni Consigliere si assumesse le proprie responsabilità relativamente a tale documento. A questa mia richiesta è calato il silenzio in aula nessuno sapeva cosa fosse la Votazione per Appello Nominale, ho letto il terrore negli occhi di tutti, alla fine è stata votata la proposta e la maggioranza ha deciso in senso negativo.

L’Assessore al ramo mi ha risposto che i D.F.B. andranno discussi per il 30/09/2009 e che il Rendiconto 2008 presenta un avanzo di amministrazione di € 6.000.000,00, adesso tenendo presente che i residui passivi (debiti che il Comune ha) eliminati, in maniera del tutto arbitraria cosi come si evince dalla relazione dei revisori sono € 9.000.000,00 e se facciamo una differenza ci ritroveremo un disavanzo (deficit) di € 3.000.000,00.

Chi dovrà pagarli? Il Responsabile del Settore Finanziario mi ha dato una risposta, che voleva essere un atto d’accusa sulle competenze del Collegio dei Revisori, allora mi chiedo se i Revisori, come sostiene il Ragioniere capo del Comune, non sono in grado di giudicare il Bilancio, chi lo deve fare? La Corte dei Conti forse?

Per questa Amministrazione sembra che l’approvazione dei bilanci economici non sia altro che una semplice e mera formalità, con il solo scopo di rispettare i tempi decadenziali prescritti. Infatti periodicamente si assiste a continue variazioni di bilancio finalizzate a tamponare gli errori immani in sede di approvazione dello stesso senza tener in alcun conto della economia reale del paese.

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