Intimidazioni a Masi e Turco, solidarietà dal Consiglio e dal Pd

di Redazione

Municipio di CarinaroCARINARO. Solidarietà al sindaco Mario Masi e al capogruppo Antonio Turco da parte del Consiglio comunale e convocazione, a breve, di un’apposita Assemblea aperta sulla questione della sicurezza e della vivibilità a Carinaro.

E’ quanto emerge dai due documenti a firma di tutti i consiglieri comunali di Carinaro, di maggioranza e opposizione, e del coordinamento cittadino del Partito Democratico, dopo gli atti intimidatori nei confronti di Masi e Turco, che hanno ricevuto, ognuno in diverse occasioni, buste contenenti dei proiettili per pistola, il primo lo scorso 17 giugno, l’altro il successivo 10 luglio.

Per il Consiglio carinarese si tratta di “intollerabili forme di violenza rivolte nei confronti dell’intera Istituzione e di tutti i suoi rappresentanti”. Ciò nonostante, gli esponenti di maggioranza e opposizione dichiarano che il Consiglio comunale “non si farà intimidire da siffatti meschini comportamenti; che non arretrerà di un millimetro sul terreno del rispetto delle leggi dello Stato; che continuerà a governare con trasparenza e con lo sguardo rivolto sempre alle persone più deboli; che confida nella giustizia perché vengano smascherati gli autori di questi squallidi gesti; che in breve tempo l’Assemblea consiliare sarà appositamente convocata per discutere sulle questioni della sicurezza urbana e della vivibilità cittadina con un Consiglio comunale aperto”.

Allo stesso tempo, il coordinamento del circolo del Partito Democratico conferma al sindaco e al capogruppo di maggioranza “la propria ferma disponibilità a sostenerli nel loro impegno teso al quotidiano adempimento dell’attività politico-amministrativa”.

I democratici carinaresi, inoltre, “nell’opporsi con sdegno e riprovazione a tali barbarici tentativi di condizionamento dell’azione politica”, rivolgono un forte ed accorato appello al Consiglio comunale affinché, con spirito unitario, “vengano individuate le misure necessarie, sia sul piano politico che istituzionale, a stroncare sul nascere queste ignobili strategie che hanno la velleità di presentarsi come eversive del normale svolgimento della vita democratica della comunità”.

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