Monopolio del clan sui funerali: tre arresti

di Redazione

 NAPOLI. I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno notificato 12 provvedimenti restrittivi (tre di arresto e nove con obbligo di firma) nell’ambito dell’operazione “Caro estinto” sugli affari illeciti della camorra nel settore delle pompe funebri.

Destinatari dei provvedimenti, firmati dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, i componenti di un’organizzazione criminale di Marano (Napoli) ritenuta vicino al clan Polverino. Le accuse sono di corruzione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, con l’aggravante del metodo mafioso.

L’indagine nasce dalla denuncia per estorsione presentata dal titolare di un’agenzia di onoranze funebri. Dal 2007 al 2008 sono state scoperte estorsioni ai danni di nove titolari di agenzie funebri di Napoli e provincia, alle quali era stato vietato di svolgere la propria attività nelle zone di Marano, Calvizzano e Quarto, oppure costretti a pagare fino a 2500 euro per ogni funerale nelle aree in cui il clan si era creato il monopolio.

Accertata la complicità di sei addetti alle sale mortuarie degli ospedali “Cotugno” di Napoli, “Federico II”, di Castel Volturno (Caserta) e altri nosocomi campani che indirizzavano i familiari dei defunti a sei imprese funebri riconducibili ad uno degli arrestati, Attilio Cesarano, 46 anni, di Calvizzano. Indagato anche un dipendente dell’ufficio dello stato civile di Marano che rilasciava i permessi di sepoltura e autorizzazione al trasporto delle salme senza la prescritta documentazione.

Sequestrati, inoltre, beni mobili e immobili del valore di circa 5 milioni di euro appartenenti alle sei imprese funebri.

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